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Quale speranza per il Mediterraneo?

  • Courtesy: Federazione chiese evangeliche in Italia
  • 25.08.2024
  • 27 min
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Di: Gaëlle Courtens 

Il progetto “Mediterranean Hope” (Programma Rifugiati e Migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia), sta celebrando i suoi primi 10 anni. Tutto nasce dopo il tragico naufragio del 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa, che costò la vita a 368 persone. In questi anni “Mediterranean Hope” non solo ha promosso ecumenicamente insieme alla Comunità di Sant’Egidio i “corridoi umanitari”, cioè vie di fuga legali e sicure verso l’Italia per profughi vulnerabili, ma si è fatto notare anche per la sua presenza in diversi luoghi della Penisola, come Lampedusa, Scicli, Rosarno, ma anche in Bosnia, a Bihac, con un centro diurno. Cos’è cambiato in 10 anni nel panorama delle politiche migratorie, non solo in Italia, ma anche in Europa? Ne parliamo con Marta Bernardini, Paolo Naso, Francesco Piobbichi e Fiona Kendall, con le testimonianze di due giovani donne, un’afghana e una siriana, arrivate pochi mesi fa a Roma con un “corridoio umanitario”.

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