L’amore, l’incertezza, la morte e il viaggio infinito alla ricerca del modo migliore per relazionarsi con sé stessa.
Andrea Thoma, in arte Amoa, torna a Confederation Music da solista 4 anni dopo l’album “You” con “I’ll be kind” (Radicalis), un disco intenso di 7 canzoni con cui mette in musica i sentimenti più intimi.

È una metamorfosi stilistica quella di Amoa. L’elettronica dell’esordio ha lasciato spazio a un suono analogico e organico che rende tutto più vivido e rock, senza togliere un solo grammo alla delicatezza e alla sensibilità di una voce dalla grande estensione e che, su questo album, si può sentire spesso e volentieri in falsetto.
Amoa, amante del jazz e dell’estetica degli anni 70, combina elementi moderni del pop con la sperimentazione. Lo fa invitando l’ascoltatore ad andare più a fondo perché così avviene nel suo mondo: le verità più oscure si vedono solo quando guardi da vicino, mentre l’amore può celarsi nei luoghi più impensabili.
“I’ll be kind” di Amoa è un viaggio musicale e lirico appassionato, dark e provocatorio. Noi siamo andati a Basilea a trovarla e le abbiamo chiesto, in apertura, che cosa è diventato il suo progetto in questi 4 anni.

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