Prune Carmen Diaz mi ha colpito nell’esatto istante in cui ho sentito il suo singolo “Flight simulator”.
Non sapevo nulla di questa creatura artistica nata e cresciuta a La Chaux-de-Fonds, se non che ruotasse nell’orbita di Humus Records. La sua voce così evocativa e la nostalgia che fuoriusciva da quelle melodie hanno fatto breccia e la curiosità è cresciuta singolo dopo singolo, fino all’uscita del suo primo album “Disobedience”, uno dei più belli (di genere) di tutto l’anno discografico svizzero.

“Disobedience” di Prune Carmen Diaz è un disco pop orchestrale e malinconico costruito con suoni vintage e atmosfere intime. È nato nella grande famiglia di Humus Records con l’affetto e la partecipazione attiva dell’amico cantautore, attivista e discografico Louis Jucker.
In otto canzoni veraci e organiche, Prune Carmen Diaz racconta il suo difficile percorso di crescita in un’infanzia segnata dal peso oppressivo e rigido della religione, un forte senso di diversità e la gestione della sindrome di Asperger. Nella sua opera, Prune Carmen Diaz esplora l’identità, la vulnerabilità, il dolore e la ribellione, ispirandosi al romanticismo e alla filosofia. “Disobedience” rappresenta in maniera sia esplicita che metaforica un atto di liberazione e accettazione di sé.

Marco Kohler con Prune Carmen Diaz
Ho preso il treno e sono andato à La Chaux-de-Fonds a conoscerla.
Scopri la serie
https://www.rsi.ch/s/703631










