Gli espatriati

Giada Clerici

Da Bellinzona a Holbox

Giada Clerici

Tra Yoga, lavori socialmente utili e lavori utili a mantenersi in viaggio, la bellinzonese Giada Clerici continua a raccogliere esperienze di vita stupende. Partita dopo la laurea in comunicazione e marketing ha visitato e vissuto in un sacco di stati, ed anche se la troviamo in Messico, ad Holbox, il suo cuore, e tra non molto anche il resto del suo corpo, tornerà in Colombia. L’abbiamo incontrata ad Albachiara.

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In Messico tra volontariato, Yoga e viaggi

RSI New Articles 04.12.2019, 10:26

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Giada Clerici espatriata in Colombia

Lettera di Giada Clerici ad Albachiara

Mi chiamo Giada, un nome che qui sembra impossibile da pronunciare ma mi sono abituata a rispondere anche quando suona in modo diverso, ho 26 anni, nata a Bellinzona dove ho vissuto con mia mamma e mio fratello per ventun anni, finché mi sono trasferita a Lugano per studiare comunicazione e marketing all’università della svizzera italiana. Subito dopo la laurea sono partita per l’India per seguire una formazione come insegnante di Yoga, avevo tanta fretta di partire che non ho presenziato nemmeno alla mia cerimonia dei diplomi, ma va bene così perché si sa che viaggiare implica delle scelte e a volte delle rinunce che sono però velocemente e pienamente ripagate dalle incredibili esperienze che si vivono. Rientrata in svizzera l’idea era quella di posarsi, trovare un appartamento e un lavoro ma la verità è che una volta che si comincia a viaggiare (prima dell’india ci sono state la Thailandia, l’Indonesia, lo Sri Lanka e Singapore) non è facile smettere e soprattutto mi sono resa conto che non era ciò che volevo. Ho cominciato a cercare dei lavori all’estero in quanto insegnante di Yoga e mi sono aperta al mondo del “volunteering” ovvero posti in tutto il mondo che offrono la possibilità di lavorare in svariati settori a dipendenza delle capacità e dei desideri di ognuno in cambio di vitto e alloggio. Ho lasciato il mio appartamento e l’idea di costruirmi la vita che gli altri si aspettavano, ho inscatolato tutto, prearato lo zaino e sono partita per il Costa Rica con il mio materassino da Yoga e il cuore in mano e così è cominciata la mia avventura. Sono rimasta in Costa Rica per quasi due mesi tra classi di Yoga e spiagge caraibiche, poi è arrivato il desiderio di visitare il Perù e l’ho seguito, ho vissuto per un mese nella jungla per poi spostarmi al sud, un paese di una bellezza incredibile e con una cultura tutta da scoprire ma dopo due mesi di freddo e lunghe camminate ero decisamente pronta per la spiaggia. Così ho trovato un volontariato in Colombia, in un ostello sulla spiaggia di Cartagena e sono ripartita lasciandomi il Machu Picchu e le rovine inca alle spalle, con il cuore pieno di ricordi e di voglia di costruirne altri. Il fatto è che il Europa c’è l’idea che la Colombia sia pericolosa, quando dici che parti sola ti guardano come se avessi perso la testa e alla fine ho dovuto ammettere che è vero, la Colombia è estremamente pericolosa, ti ruba il cuore e questo è ciò che mi è successo. Sono rimasta per quattro mesi e ho già il mio biglietto di ritorno tra tre settimane, non ci sono parole per descrivere l’amore che provo per questo paese, per la musica che inonda ogni angolo e ogni strada, per le persone che hanno un cuore così grande da lasciarti senza fiato, per le notti che non finiscono mai, per le spiagge, i deserti, e le città fatte di mille luci sparse sulle colline, buttate li a illuminare il buio. A Santa Marta, sulla costa caraibica ho trovato un ostello che è diventato la mia casa, amici che sono la mia famiglia, un posto che amo e in cui mi sento a casa, forse più di quanto mi sia mai sentita in Svizzera. Sono comunque partita per il Messico per incontrare un’amica di Losanna e perché il desiderio di continuare a muoversi un po’ si faceva sentire ma la verità è che un po’ conto i giorni che mancano e che il mio cuore un po’ l’ho lasciato in Colombia. Detto ciò le spiagge in Messico sono un altro mondo, l’acqua a volte è così blu da toglierti il fiato, i colori sono vividi e ricoprono ogni angolo, ogni strada, il cibo è delizioso e piccante da farti venire de lacrime agli occhi. Mentre scrivo penso a tutto quello che ho vissuto in questi otto mesi e mezzo e mi rendo conto che le parole non potranno mai rendervi giustizia, viaggiare mi ha aperto il cuore e gli occhi molto più di quanto potessi immaginare o desiderare, mi rendo conto che non sono la stessa persona che è partita quel giorno e che cambierò ancora infinite volte e che questa è la vita che voglio, mi rendo anche conto che non so niente del futuro e che mi sono abituata a questa incertezza, che mi piace vivere così, potendo seguire quello che sento ed essere ciò che sono, ogni giorno. Dico sempre che non ho piani perché non ha senso se tanto poi la vita te li cambia, per ora so che lavorerò tre settimane in un’isola qui in Messico come insegnante di Yoga e che poi tornerò nella mia seconda casa e ritroverò le persone che tanto amo, che passerò con loro le feste e questo mi basta per essere felice.

Sono fortunata perché ho tutto il sostegno di amici e famiglia, anche se non è sempre facile sapermi lontana sanno che sono felice e credo che questo basti anche a loro. Il viaggio per me è prima di tutto ciò che vivi, sono le persone che incontri e le cose che non ti aspetti, è libertà, paura e bellezza, tutto mescolato insieme, è magia allo stato più puro. Ogni giorno parlo almeno quattro lingue diverse, ho imparato lo spagnolo lavorando qui e perché per me era fondamentale poter entrare in contatto con i locali, andare ben al di la del semplice domandare indicazioni, per questo e grazie all’italiano non è stato troppo difficile e mi ha permesso di aprire ancora di più gli orizzonti e questa è la mia priorità.

Ci sono anche i giorni no, le piccole comodità che mancano, la stanchezza dovuta ai continui spostamenti e al doversi costantemente riabituare a luoghi e persone, gli interminabili viaggi in bus, il calore, la nostalgia, non lo nego, non è sempre tutto idilliaco, ho avuto brutte esperienze, ho avuto paura, è un po’ come vivere sulle montagne russe ma la verità è che anche in quei momenti sono estrematamene grata per tutto questo, anche in quei momenti non dubito della strada che ho scelto, perché questo viaggio non è una vacanza, è il mio cammino, è ciò che sono, è ciò che ogni giorno scelgo di essere.

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