Sono nata e cresciuta a Muggio, e attraverso UBS, la banca in cui ho lavorato durante 15 anni, poco a poco ho conosciuto quello che c’era al di là della mia bella Valle di Muggio, e del nostro stupendo Canton Ticino.
Chiasso, Lugano, qualche mese in Germania e in Inghilterra, e poi il grande cambiamento dopo aver terminato i 4 anni di SSQEA (HWV), oggi SUSPSI.
Nel 1998 ho iniziato a lavorare per il Gruppo UBS Américas Private Banking, e tra il 1999 e il 2003, ho iniziato a viaggiare in America Latina. In Brasile ho imparato il portoghese, e in Perù lo spagnolo, ma la mia preferenza è sempre stata il Brasile.
Fino al 2003 facevo la “pendolare” Svizzera-Brasile e nel 2004 mi sono trasferita definitivamente in Brasile, ad Alphaville Santana di Parnaiba, vicino a São Paulo.
Mi sono dimessa dalla banca, e durante 18 anni mi sono dedicata part time all’industria di famiglia del papà dei miei figli, che oggi hanno 16 e 18 anni, ma soprattutto mi sono occupata di loro, della loro educazione e sicurezza.
Il Brasile è un bellissimo Paese, ma anche se dove noi viviamo è più tranquillo che non a São Paulo città o Rio de Janeiro,
la sicurezza purtroppo non è garantita. È impensabile lasciar utilizzare bus e “pulmini” a bambini e adolescenti, e quindi la funzione della mamma qui è anche un po’ quella di autista… rsrs.
I brasiliani sono molto cordiali e allegri, e in un certo senso anche troppo “spensierati”. Lo sono al punto di spesso dimenticare i problemi gravissimi relativi alla precaria realtà sociale, politica ed economica. Questo può essere un grande difetto, ma infondo
è anche il loro grande pregio, perché se non avessero questa fede e questa positività in relazione alla vita, probabilmente questo sarebbe un popolo in guerra continua, e con un altissimo indice di criminalità (mentre in realtà NON si posiziona ai primi posti dei Paesi più pericolosi del mondo).
Attualmente lavoro per una scuola di italiano, mi occupo della gestione finanziaria e do lezioni di italiano. Sono felice e soddisfatta, ma la libertà di movimento che abbiamo in Europa e ancor più in Svizzera, è un fattore che mi manca molto.
Vedere un bel bosco e non poter andare a fare una camminata in sicurezza, o vedere una bella spiaggia e doversi chiedere sempre se sia possibile passeggiare senza fare brutti incontri, sono cose che stancano.
Non so dove vivrò futuramente, ma è molto probabile che appena i miei figli saranno più indipendenti, ricomincerò a fare la
pendolare Brasile-Svizzera!
Saudade di tutti voi che state leggendo un po’ della mia storia, ciao e a presto!!!
La São Paulo di Ilaria Clericetti
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