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Post, tweet e like: uso e abuso, tra legale e illegale, dei social media

Con Antonio Bolzani

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Post, tweet e like: uso e abuso, tra legale e illegale, dei social media, La consulenza 08.02.16

La consulenza 08.02.2016, 14:30

Post, tweet e like a cavallo tra il lecito e l’illecito: l’uso inappropriato delle nuove tecnologie ci spinge oggi a chiarire quale è il confine tra il legale e l’illegale in rete, una frontiera che esiste anche nel mondo virtuale. La legalità e l’i llegalità ai tempi del web e dei social media ci porta, quindi, nel campo della tutela della reputazione e della privacy online, argomenti oggi più che mai di grande attualità visto che proprio nelle scorse settimane in Ticino si sono avuti dei casi di post razzisti su Facebook e la diffusione sui cellulari, via WhatsApp, di foto osé di diversi adolescenti. Nella nostra “società del rischio” avere una buona reputazione online, oggi fortemente determinata dal motore di ricerca Google, è oramai una condizione necessaria per avviare o continuare dei rapporti personali, professionali, amministrativi o finanziari. Tuttavia nella attuale società della comunicazione la reputazione di ognuno di noi è esposta a molti rischi. Le violazioni della privacy e dei nostri diritti della personalità così come le pubblicazioni di immagini private senza il nostro consenso sono all’ordine del giorno e molto spesso non si hanno la percezione e la conoscenza di come potersi difendere. Subito dopo la Sentenza della Corte di Giustizia Europea del 13 maggio 2014 -che ha riconosciuto il diritto all’oblio, ovvero il diritto per l’utente di scomparire dal web quando le notizie che lo riguardino non siano più oggetto di cronaca- Google ha ricevuto un totale di 250 mila richieste di rimozione di links, di cui 1.645 di cittadini svizzeri. Tuttavia solo il 25 per cento delle richieste viene accolta dal colosso statunitense e i tempi non sono sempre velocissimi. E’ importante che chi utilizza la rete capisca e sia consapevole che non si tratta più di un terreno caratterizzato dalla libertà più totale, ma anche di uno strumento che deve essere soggetto a delle limitazioni chiare e prestabilite nel momento in cui sono coinvolti i diritti e la sfera personale di altri individui. La conoscenza e la prevenzione sono quindi oggi fondamentali per l’uso dei social media così come l’informazione sulla tutela della reputazione in rete. Sapere cosa è consentito pubblicare e cosa è vietato dalle leggi e, soprattutto, come si deve procedere per difendere la propria privacy online in caso di molestie, denigrazioni, ingiurie, diffamazioni, calunnie e intimidazioni è diventato oggi un aspetto importante del nostro modo di comunicare nel mondo virtuale. La prevenzione, soprattutto per i giovani, per un uso corretto dei social media è dunque il tema del programma odierno.

Ospite:
Ing. Alessandro Trivilini, docente d’ingegneria del software e responsabile del Laboratorio di informatica forense della SUPSI

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