Lugano e il suo lago visti e ammirati dall’alto: nella prima parte ospitiamo Valerio Soldini che ha diretto e coordinato un gruppo di escursionisti di Comano in cammino per una settimana su è giù per le montagne e le valli del Luganese in quella che è stata una bella ma faticosa gita denominata “La corona del Ceresio”.
Poi spazio a Michele Fürst, presidente della Federlegno, che, oltre a fare un bilancio sul Pentathlon del boscaiolo che si è svolto al Parco Ciani di Lugano, ci spiega il valore, l’utilità e i molteplici usi del legno.
La scrittura in versi, la musica e la forza e il valore delle parole: il poeta Roberto Bernasconi apre la seconda parte del nostro programma durante la quale il nostro interlocutore ci offre il suo sguardo, critico e curioso, sulla società di ieri e di oggi, fra impegno civile, poesie e racconti, parlandoci sia dell’artista e pittore luganese Filippo Boldini sia della sua recente esibizione “Aquiloni e zavorre” alla Villa dei Cedri di Bellinzona, un dialogo fra poesia e musica, alberi e opere d’arte.
Con il giornalista e storico delle gare e delle competizioni motoristiche (auto e moto) Giorgio Keller ricordiamo poi Augusto “Pepena” Rossi a 100 anni dal km lanciato. Mare Dignola, in un articolo sulla Rivista di Lugano del 27 settembre 2023, intitolato “Pepena recordman a Parigi”, scrive che <
Nella terza parte in evidenza la letteratura e i legami con il nostro territorio: dapprima il professor Francesco Bianchi presenta i “Percorsi leopardiani”, un ciclo di quattro conferenze, in programma il mese di ottobre alla Filanda di Mendrisio e dedicate proprio a colui che è stato un poeta, un filosofo e uno scrittore italiano. Leopardi è considerato uno dei più importanti poeti della letteratura italiana e uno dei massimi esponenti del Romanticismo. Francesco De Sanctis ebbe a dire che «Leopardi produce proprio l’effetto contrario a quello che si propone. È un grande mistero. Non crede al progresso e te lo fa desiderare; non crede alla libertà e te la fa amare. Chiama illusioni l’amore, la gloria, la virtù e te ne accende in petto un desiderio inesausto. È scettico e ti fa credente». A Mendrisio si affronterà questo amato autore dapprima in alcuni aspetti della sua biografia attraverso lettere e ricordi e poi ci si addentrerà nelle sue maggiori opere letterarie, fra prosa e poesia, con i temi che più lo hanno appassionato: il rapporto-uomo-natura, la ricerca della felicità, la riflessione sulla condizione umana e il suo destino.
In evidenza poi il ricordo, con un doveroso omaggio tratto dall’Archivio sonoro della RSI, del professor Ottavio Lurati, scomparso all’età di 85 anni il 14 settembre scorso e spesso nostro apprezzato ospite alla “Domenica popolare” e a “Millevoci”. È stato l’unico studioso svizzero vivente che abbia ricevuto il Premio Galileo Galilei per la novità delle ricerche sulla cultura svizzero italiana e italiana. È stato a lungo professore di linguistica all’università di Basilea e membro effettivo dell’Accademia della Crusca a Firenze. Lurati, le cui ricerche spaziano dall’etimologia alla lessicologia ai neologismi, fino all’onomastica e alla toponomastica, era nato a Chiasso nel 1938. Dopo gli studi a Basilea, aveva insegnato al Liceo di Lugano, prima di tornare all’ateneo renano, come assistente nel 1968 e in seguito come professore. Dal 1991, dopo il pensionamento di Giovanni Bonalumi, era stato professore ordinario di linguistica fino al 2003, quando divenne professore emerito. Autore di una cinquantina di libri e di numerosissimi articoli, di lui si ricorda fra le altre cose la partecipazione alla redazione del Vocabolario dei dialetti della Svizzera italiana. Nel 2003 aveva ricevuto il premio Galileo Galilei, mentre nel 2016 era stato accolto nell’Accademia della Crusca. Lo ricordiamo con alcuni estratti di interviste che gli abbiamo fatto, interviste archiviate nelle Teche della RSI.
Dopo le 12.00 spazio alle vostre dediche e ai vostri auguri in diretta.
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