Sono passati 50 anni dalla missione Apollo 11 della NASA che nel luglio del 1969 portò per la prima volta due essere umani sulla superficie della luna e l’anniversario viene e verrà ricordato nei modi più disparati attraverso i mezzi di comunicazione e condivisione. Libri, documentari, rievocazioni televisive e radiofoniche per ricordare un’impresa tecnologica che all’epoca venne seguita con passione da milioni di persone nel mondo intero. Quel piccolo passo per un uomo, compiuto da Neil Armstrong la notte del 20/21 luglio 1969 seguito poco dopo dal suo compagno Buzz Aldrin, fu davvero per l’epoca un “balzo gigantesco” per l’umanità se si pensa che l’era spaziale (cioè il superamento dell’atmosfera terrestre e la messa in orbita di un oggetto costruito e lanciato dalla Terra) era iniziata appena 12 anni prima e che il primo uomo a raggiungere lo spazio, Juri Gagarin, era stato lanciato in orbita 8 anni prima nell’aprile del 1961. Una corsa, quella verso la “conquista” della Luna, che non fu né romantica né sicura e che ebbe il suo tributo di vittime sia da parte sovietica che americana nello scontro ideologico e tecnologico tra le due super-potenze di quel tempo. Al di là dell’epopea e dell’agiografia che ogni anniversario comporta, soprattutto in un ambito così ampio e spesso mal compreso come lo spazio, è utile tenere i piedi ben piantati per terra.
Ospiti:
Bruno Storni, ingegnere docente alla SUPSI e all’EPFL - École polytechnique fédérale de Lausanne, già membro commissione svizzera dello spazio
Luciano Anselmo, responsabile del Laboratorio di Dinamica del Volo Spaziale all’Istituto di Scienza e Tecnologie dell'Informazione, area ricerca del CNR di Pisa
Giovanni Caprara, responsabile delle pagine scientifiche del Corriere della Sera
A 50 anni dai primi passi sulla Luna, fu davvero il grande balzo per l’umanità, foto
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