Vivere la leggerezza, l’ironia, e la bellezza piena in una vita da disabile, è una sfida che si può vincere. Misurarsi con gravi ostacoli e forti impedimenti infatti, non preclude necessariamente la possibilità di vivere la sfera della felicità e della gioia. È quanto ci dicono alcune persone e famigliari che hanno attraversato prove impegnative e imparato a convivere con situazioni gravi di handicap, fisico o cognitivo. E se da uno sguardo esterno e veloce sembra impossibile ai più accettare e accogliere uno stato di forte menomazione, di fragilità e dipendenza, scopriamo che non sempre è così. L’umano ha risorse inimmaginabili su cui investire, che emergono proprio nelle prove più difficili e che ci aiutano a gestire le sofferenze mostrandoci capacità inaspettate. Dan Gilbert psicologo sociale dell’Università di Harvard. Gli studi sulla felicità del resto ci dicono che il fattore determinante per stare bene consiste soprattutto nelle relazioni. Chi ha relazioni solide, amici, affetti, parenti vicini, sarà più felice, indipendentemente dagli altri fattori in gioco. I rapporti, gli affetti, le amicizie, sembrano dunque essere una parte considerevole della bellezza della vita. Una bellezza che si traduce in un buon approccio a quel che ci capita, e che può trovare espressione anche in ambito creativo, dalla scrittura, all’arte figurativa ad esempio. Per raccontare vite diversamente normali attraverso parole, disegni, dipinti, poesie e fotografie. In Millevoci parliamo proprio di questa diversa normalità con chi la vive ogni giorno nella propria famiglia, e anche con chi ha deciso di dedicare all’aiuto la propria professionalità. Perché forse si tratta di “accogliere l’imperfezione” o di imparare ad amare quei “gesti imprecisi”, come nei versi di Valerio Magrelli. Ne discutiamo con la mamma di Bruno, Renata Coda, con il padre di Gianmaria, Graziano Terrani, e con l’educatrice - psicomotricista Anna Marzioli, formatrice e mediatrice familiare, da quarant’anni impegnata con disabilità e infanzia, di cui trenta presso La Provvida Madre di Balerna. Graziano Terrani è anche il fondatore dell'Archivio diversità cognitiva che raccoglie le forme espressive di alcune persone che vivono la dimensione della disabilità.
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