In Ticino sono quasi 60 mila i lavoratori frontalieri: il punto su una situazione che per molti è diventata insostenibile
Continua a crescere in Ticino il numero dei lavoratori frontalieri, una cifra che oramai non sorprende più e che ci lascia, più che allibiti, quasi impotenti. Come detto la progressione della quantità dei frontalieri non è una novità, ma la lettura dei numeri, visto che siamo quasi a 60 mila, più precisamente a 58 mila 633, va letta con attenzione, interpretata e soprattutto capita da un punto di vista economico, statistico e occupazionale. È quello che tenteremo di fare nell’edizione di Millevoci, dando spazio sia ai vostri interventi –per sapere cosa voi pensate di questo fenomeno di grande attualità- sia a tre “tecnici”, diciamo così, che ci aiuteranno a comprendere cosa si sta facendo a livello istituzionale, cosa c’è dietro a questa impressionante cifra e quali potrebbero essere gli scenari futuri per i lavoratori della Svizzera italiana. Con noi per parlare di un fenomeno che per certi versi inquieta e preoccupa la popolazione e soprattutto un mercato del lavoro sempre più ostico e inaccessibile per la manodopera nostrana, ci saranno Stefano Rizzi, direttore della Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia, Oscar Gonzalez, responsabile del settore economico dell’Ufficio cantonale di statistica e Andrea Martone, professore di economia alla SUPSI.
Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia
Ufficio cantonale di statistica
SUPSI
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