Festival ufficialmente inaugurato con la presentazione di giurie e commissione artistica, che il Direttore Giona A. Nazzaro ha voluto sul palco per la dichiarazione forte sulla «intollerabile distruzione di Gaza e la terribile tragedia umanitaria che sta colpendo il popolo palestinese». Per sottolineare come quella di quest’anno sia una selezione ricca di film che interrogano «sullo stato del mondo e sulle troppe guerre che coinvolgono milioni di persone innocenti».
E poi spazio a “Le Pays d’Arto”, il film di apertura di Tamara Stepanyan. La retrospettiva di quest’anno ci offre l’occasione di leggere il presente attraverso le lenti del passato. Curata, come quella dello scorso anno dedicata al cinema della Columbia Pictures, dal critico Ehsan Khoshbakht , “Great expectations” si concentra su un cinema nazionale ingiustamente trascurato dalla critica: il cinema britannico del secondo dopoguerra (1945-1960). Per noi Alessandro Chiara ha incontrato il curatore della mini rassegna che come sempre è centrale in questa edizione del Festival di Locarno.
E come non dedicare il giusto spazio a Golshifteh Farahani, Excellence Award di questa 78ma edizione, incontrata da Michele Realini?
In chiusura Kamal Aljafari, regista di “With Hasan in Gaza” e Julian Radlmaier regista di “Sehnsucht in Sangerhausen” i primi due film in Concorso.
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