La Commissione indipendente dell'Agenzia Mondiale Antidoping ha pubblicato la seconda parte del rapporto sul doping e sulla corruzione all'interno dall'Associazione Internazionale di Atletica, presieduta negli ultimi 15 anni dal senegalese Lamine Diack. Nel testo si legge che "la corruzione era parte integrante della IAAF, che non si è mostrata abbastanza severa nei confronti di alcuni paesi come la Russia".
Il comunicato fa dunque trasparire un certo laissez-faire della Federazione anche per quanto riguarda altre nazioni, sottolineando come "i dirigenti non potevano ignorare l'ampiezza del problema doping".