I momenti indimenticabili dello sport rossocrociato

Sotto le feste siamo tutti un po’ più nostalgici. Quando la fine dell’anno si avvicina è forse l’unico vero momento in cui ci fermiamo un attimo a riflettere, tiriamo le somme degli ultimi 365 giorni e speriamo in un nuovo anno migliore. Per i buoni propositi c’è ancora tempo qualche ora, intanto gustatevi i 5 momenti indimenticabili dello sport rossocrociato che hanno avuto un giubileo nel 2025 e che abbiamo proposto all’interno della nostra rubrica Accadde Oggi.

“Vincere contro questi cafoni è il massimo”. La frase simbolo di un’impresa storica per il calcio di casa nostra è di Philipp Walker, portiere di quel Lugano capace di eliminare dalla Coppa UEFA l’Inter di Pagliuca, Zanetti, Roberto Carlos e Ganz. Dopo l’1-1 di Cornaredo, il 26 settembre 1995 le due squadre si ritrovano per il ritorno, in cui succede l’impensabile: all’85’, con il risultato ancora inchiodato sullo 0-0, una punizione laterale di Edo Carrasco sorprende il portiere nerazzurro e i bianconeri di Morinini sbancano San Siro.

Del trionfo di Stan Wawrinka al Roland Garros tutti, ma proprio tutti, ricordano due cose: i poderosi rovesci con cui cambia l’inerzia di una finale che sembrava scritta e i suoi pittoreschi pantaloncini. È il 7 giugno 2015, dopo aver battuto l’amico Roger Federer nei quarti, Stanimal piega anche la resistenza di Novak Djokovic in 4 set (4-6 6-4 6-3 6-4) nel match per la Coppa dei Moschettieri. Quella contro il vodese resterà l’unica sconfitta negli Slam di quell’anno del serbo, che chiuderà la stagione vincendo anche le Finals e con un record complessivo di 82-6.

“Hanno scritto: da fattorino a vincitore del Giro di Francia”. Così, diversi anni dopo quel meraviglioso 1950, Ferdi Kübler ha commentato la sua ascesa al trono del Tour de France. Il primo acuto dello zurighese arriva nella 6a tappa, una cronometro di quasi due ore, ma per prendersi la maglia gialla il buon Ferdi deve attendere la frazione numero 11, al termine della quale l’Italia decide di ritirarsi dalla corsa per un’aggressione subita da Gino Bartali sul Col d’Aspin. Grazie anche ad altri 2 successi parziali, Kübler chiude con oltre 9’ di vantaggio in classifica su tutta la concorrenza e il 7 agosto diventa il primo svizzero a vincere il Tour.

Un’annata magica, chiusa nel migliore dei modi. Nel 2005, al suo terzo anno completo nel Motomondiale, Tom Lüthi centra finalmente il bersaglio grosso: a Le Mans sale per la prima volta in carriera sul gradino più alto del podio. Malgrado il terribile incidente in Giappone, vince altri 3 Gran Premi (Cechia, Malesia e Australia) e il 6 novembre a Valencia conquista il titolo di campione del mondo della 125 con 5 punti di vantaggio sul finlandese Mika Kallio.

Per chiudere torniamo al calcio, ma non all‘Heysel (finale Coppa Campioni 1985), al Maracanazo (Mondiali 1950) o al golden gol di Trezeguet (finale Euro 2000), che pure hanno avuto il loro spazio, bensì alla Nazionale rossocrociata e a quell’indimenticabile spareggio con la Turchia. Nell’andata di Berna la squadra di Köbi Kuhn domina, vince 2-0 e in gol ci va pure un giovanissimo Valon Behrami. La sfida di ritorno, prevista il 16 novembre 2005 a Istanbul, viene trasformata da Terim e i suoi in una battaglia senza esclusione di colpi fuori e dentro al campo: la Svizzera perde 4-2 ma va la Mondiale, Grichting finisce invece in ospedale dopo il parapiglia che si scatena nel tunnel che porta agli spogliatoi.