Nella Repubblica Democratica del Congo c’è un nuovo eroe, e il suo nome è noto... anche alle nostre latitudini. Se la Nigeria non parteciperà ai Mondiali per la seconda volta consecutiva, gran parte della colpa - o del merito, a seconda della prospettiva - è da attribuire a Timothy Fayulu, portiere nato a Ginevra e impegnato in Svizzera per tutta la carriera, fino al prestito (risalente allo scorso settembre) dal Sion al Noah Yerevan.
Dopo essere stato convocato per giocare nelle selezioni rossocrociate U20 e U21, l’oggi 26enne ha deciso di vestire la maglia del Paese d’origine: solo 90’ (e per giunta in amichevole) sino ai ieri, quando il CT Desabre ha operato una mossa “alla Krul” spedendolo in campo appositamente per i rigori. Risultato? Due tentativi parati su sei, in una notte magica che ha portato i Leopardi agli spareggi intercontinentali. Lì - forse - ci sarà ancora spazio per Fayulu, scopertosi pararigori proprio quando contava. Già, perché in Super League e in Coppa Svizzera i tiri dagli 11m neutralizzati erano stati solamente due su quattordici: tra coloro che non hanno tremato dinnanzi ai suoi 192cm, anche Mijat Maric, Zan Celar e Anto Grgic.

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Radiogiornale 17.11.2025, 00:00
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