Degennaro: "Lulic non è così"

È una vera e propria bufera quella che ha coinvolto Senad Lulic, dopo le sue dichiarazioni nei confronti di Antonio Rüdiger a seguito del derby Lazio-Roma. Il bosniaco ha infatti dichiarato a caldo che il giocatore della Roma "vendeva calzini e cinture ai tempi dello Stoccarda e ora fa il fenomeno", suscitando reazioni da tutte le parti che lo hanno etichettato come razzista. La Lazio ha già fatto pubbliche scuse per le frasi del proprio giocatore, ma il 30enne rischia fino a 10 giornate di squalifica a causa di un precedente simile che coinvolse il centrocampista dell'Atalanta Alberto Grassi.

Intervistato a seguito della vicenda, l'attuale direttore generale del Sion Marco Degennaro (che conosce Lulic dai tempi del Bellinzona) si è detto sorpreso delle dichiarazioni dell'esterno biancoceleste: "Mi stupisce molto che sia lui a dire cose del genere, perché non corrispondono al suo modo di essere. È un ragazzo che ha avuto anche momenti difficili, era arrivato a Bellinzona come profugo di guerra e ha dovuto fare tanta gavetta per arrivare dov'è ora, per questo sorprendono le sue parole". Parole dunque pesanti, frutto forse dello stress che un derby come quello di Roma può provocare: "Un ambiente come quello può arrivare ad alterare i normali sentimenti della vita di tutti i giorni. Sicuramente Lulic è già pentito, anche se ciò non giustifica certo quanto ha detto".

Nel frattempo, nella giornata di lunedì sono giunte anche le scuse ufficiali del giocatore, che sul suo profilo Instagram ha scritto: "A mente fredda mi rendo conto di aver risposto ad una provocazione con un'altra provocazione. Provengo da un paese che conosce le tragedie causate dai pregiudizi etnici. Per questo mi dispiace di essermi fatto prendere dalla tensione del dopo derby e di essermi espresso in maniera infelice".