Il sogno è diventato realtà
Il sogno è diventato realtà (rsi.ch)

Il Crus l'aveva promessa e alla fine l'ha vinta

La Coppa numero 4 è finalmente giunta a Lugano, un successo in primis ticinese

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dall'inviato Omar Bergomi

È festa, è follia, è vittoria! La Coppa Svizzera torna finalmente a Lugano a ventinove anni dall'ultima volta. Una festa guadagnata sul campo dai bianconeri e che con ben 10'000 tifosi giunti dal Ticino ha ancora più il gusto dell'impresa storica. Storica sì, perché per una piazza come Lugano ottenere un trofeo non è certo all'ordine del giorno, tanto che era addirittura dal 1993 che non ne giungeva uno. Un trionfo che il caso ha voluto fosse anche allora per 4-1. Perché il risultato, proprio come 29 anni or sono, dimostra che la vittoria bianconera è senza dubbio meritata.

Una vittoria dal sapore speciale in cui vi sarebbero tante storie da raccontare: dalle rivincite personali di Bottani e Sabbatini dopo la cocente delusione del 2016, a un Maric che probabilmente a fine carriera ha fatto di tutto fino all'ultimo per provare a essere in campo, per non parlare della situazione della società stessa, passata meno di un anno fa dalle mani di Renzetti in quelle di un discutibile gruppo italo-brasiliano, per poi venire in extremis "salvata" da un imprenditore americano. Ma non c'è dubbio che quella che più di tutti vale la pena menzionare è una storia al 100% ticinese, quella di Mattia Croci-Torti.

Il "Crus" da giocatore l'aveva sognata a lungo, da assistente l'aveva voluta fortemente e poi, una volta affidategli le redini della formazione un po' nello stupore generale, da allenatore l'ha conquistata. Fino all'ultimo aveva detto di volerla più di Zeidler, più di chiunque a San Gallo e probabilmente più di chiunque anche a Lugano. E quella voglia l'ha trasmessa ai giocatori che sul campo sono andati a prendergliela. Quello che il futuro riserverà al 40enne non è dato saperlo, ma quello che senz'altro rimarrà negli annali sarà il suo nome accanto a un trionfo che ormai è già storia.

 
 
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