Forse scavare un vuoto incolmabile dopo appena quattro ostacoli sarebbe stato troppo ambizioso anche per la migliore Ditaji Kambundji. Ma ci eravamo fatti prendere la mano. Talmente tanto che nello sprint verso la linea d’arrivo, in una gara parallela con le superpotenze degli altri gironi europei (chi sarà la più rapida a staccare il pass? I primi verdetti sono rinviati a stasera), stavamo tralasciando i traguardi già raggiunti in pochi passi. In un gruppo che - lo ripetiamo ancora - si presentava ben più spinoso di quanto abbia affermato la realtà, avremmo messo la firma per assicurarci (almeno) i playoff sin da ottobre. Così è: impossibile, a questo punto, scalzarci dai primi due posti. Considerate le circostanze, è comunque ovvio che la prospettiva di giocarsi tutto all’ultima curva, sull’erba rovente di Pristina, non deve sfiorare nessuno: piuttosto, occorrerà fugare ogni dubbio già nel prossimo impegno, dinnanzi a una Svezia in formato delusione totale. Perché poi, anche in caso di arrivo a pari punti, la differenza reti favorevolissima (+9 contro -1, al momento) ci permetterebbe di dormire sonni a dir poco tranquilli.
Insomma, niente allarmismi. La torta che gustiamo ininterrottamente da un ventennio, a cadenza quadriennale (e su ricetta del compianto Köbi Kuhn), aspetta solo di essere rifinita con la classica ciliegina. Pochi Paesi, in giro per il mondo, possono vantare pasticcerie altrettanto produttive. Dal 2006, per l’appunto, solamente sei selezioni europee - noi, Portogallo, Francia, Inghilterra, Spagna e Germania - hanno preso parte a tutte le edizioni dei Mondiali. Un dato che testimonia come queste campagne siano un po’ il nostro habitat naturale, un ambiente all’interno del quale sappiamo muoverci alla perfezione.
Qualche numero? Le statistiche aggiornate dicono che negli ultimi 56 incontri di qualificazione al torneo iridato, ovvero dal settembre 2004, i passi falsi svizzeri si contano su tre dita: il drammatico ritorno del playoff con la Turchia (2005), la clamorosa figuraccia in salsa lussemburghese (2008) e quello scivolone di Lisbona che, nel 2017, ci spedì dritti dritti agli spareggi. Per il resto, 36 successi e 17 pareggi, l’ultimo dei quali ieri sera: dati da far invidia a tanti, omettendo i nomi. Ed è nel solco di questa duratura tradizione positiva che ci avviciniamo sempre più concretamente all’altro lato dell’Atlantico, forti di una mentalità e di una consapevolezza sconosciute a quella Nazionale che, 31 anni fa, c’era una volta in America.
Qualificazioni Mondiali, il servizio su Slovenia-Svizzera (TG Notte Sport 13.10.2025)
RSI Sport 13.10.2025, 23:24
Il servizio con Murat Yakin (Rete Uno Sport 14.10.2025, 12h30)
RSI Sport 14.10.2025, 11:20
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Rete Uno Sport
Rete Uno Sport 14.10.2025, 07:15
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