Calcio

"Non rompere Rafa, rigore e rosso a chi?"

Nel 1996, a Saragozza, si verificò un errore arbitrale destinato ad entrare nella leggenda

  • 24 September 2022, 11:52
  • 23 June 2023, 21:46
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Rafa Guerrero

I due sfortunati protagonisti

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dall'inviato a Saragozza Nicola Rezzonico

Non solo per la singolarità delle proprie porte, di cui scrivevamo ieri: la Romareda - ovvero l'impianto che questa sera ospiterà Spagna-Svizzera - è a tutt'oggi nota per essere stata teatro, nel 1996, di uno sciagurato errore arbitrale, tra i più eclatanti della storia iberica. Un episodio forse sconosciuto alle nostre latitudini, ma che tutti gli appassionati spagnoli (tranne i tifosi dello stesso Real Saragozza) ricordano sogghignando, per l'intrinseco alto tasso di goffaggine. Protagonisti? Il fischietto Manuel Enrique Mejuto Gonzalez (colui che, nove anni più tardi, avrebbe diretto la celebre finale di Champions tra Milan e Liverpool) e, soprattutto, il guardalinee Rafael Guerrero Alonso, l'uomo all'origine del misfatto. Andiamo però con ordine.

È il 29 settembre, e i Blanquillos - nel quadro della quinta giornata del massimo campionato - sono chiamati a confrontarsi con il temibile Barcellona di Sir Bobby Robson, assistito in panchina da un certo José Mourinho. A livello di nomi in campo, non c'è partita: elementi come Ronaldo, Luis Figo, Pep Guardiola e Luis Enrique proiettano i Blaugrana su un altro pianeta calcistico. Eppure, a poco più di 20' dal termine, il punteggio recita 3-2 per i padroni di casa. Ma la beffa è dietro l'angolo. Minuto 67: Juanmi, il portiere locale, acchiappa senza problemi un pallone buttato nell'area piccola, apprestandosi a rinviarlo. Ecco tuttavia che alla sua sinistra, distante qualche metro, l'ex Parma Fernando Couto (appena trasferitosi al club catalano) frana rovinosamente a terra, in seguito ad una lieve manata del numero 3 avversario, Chucho Solana. La logica, visto il precedente calcio provocatorio del centrale portoghese, direbbe punizione in favore del Saragozza. Ma il sopracitato Guerrero - ahilui - è di tutt'altro avviso.

La bandierina si alza al cielo, il direttore di gara accorre precipitosamente. E la successiva, convulsa conversazione, captata dai microfoni di Canal Plus, è storia. "Rigore ed espulsione", asserisce fermamente l'assistente. Ignaro dell'accaduto, l'arbitro non nasconde la sua stizza: "Non rompere Rafa - seguito da un'espressione colorita - rosso a chi?!". "Al numero 6 - prosegue Guerrero - l'ha chiaramente colpito sulla testa, da dietro. È stato il 6!". Rigore e rosso all'incredulo (e del tutto estraneo ai fatti) Xavi Aguado, dunque. Anzi no. Perché prima di sventolare il cartellino in faccia al malcapitato spagnolo, Mejuto Gonzalez ritorna sui propri passi, tentando - in un clima di malumore vieppiù diffuso - di riavvolgere il nastro assieme al fidato collaboratore. Alla fine prevale l'erronea opinione di quest'ultimo: ora la rimonta del Barcellona è lanciata. Popescu insacca dagli 11m, l'attuale tecnico delle Furie Rosse riscatta l'autogol del 2-1 e Ronaldo chiude i giochi con il definitivo 5-3. Giocatori e staff di casa sono inferociti, come d'altronde il pubblico, che mai scorderà volti e nomi dei due guastafeste. Ventisei anni più tardi, per il grande ritorno della Nazionale, la Romareda vivrà una serata altrettanto avvilente? In Aragona incrociano le dita; in Svizzera, al contrario, ci si augura di sì.

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