CALCIO SVIZZERO

Quale futuro per il calcio ticinese?

A Modem si è parlato di Bellinzona, difficoltà finanziarie e giovani talenti

  • Oggi, 16:45
Calcio ticinese

Ne hanno parlato a Modem Brenno Martignoni, Michele Campana, Pierluigi Tami e Gianluca Pusterla

  • Ti-Press

L’Associazione Calcio Bellinzona (ACB) vive ore di grande incertezza. Il suo destino e la permanenza in Challenge League sono appesi a un filo dopo che la dirigenza non ha versato il mezzo milione di franchi richiesto dalla Swiss Football League per l’iscrizione al prossimo campionato. Ospite a Modem, il presidente Brenno Martignoni ha spiegato: “Abbiamo optato per illustrare nel dettaglio la situazione dell’associazione. Abbiamo avuto 4 ore di udienza per esporre le nostre ragioni. Ora attendiamo fiduciosi la decisione della Lega”. La dirigenza granata ha cercato di convincere la Lega sulla solidità dei conti, nonostante la linea di rigore finanziario adottata negli ultimi anni. Martignoni ha confermato l’esistenza di trattative per la vendita del club, ma ha precisato che “non hanno influenza sul rilascio della licenza in questo momento”.

Lo scopo è garantire la regolarità della competizione, assicurandoci che le squadre possano completare la stagione. C’è un margine di manovra, ma la decisione si basa sulla convinzione che il club abbia i mezzi per arrivare a fine stagione

Michele Campana, vicepresidente SFL

La situazione della società granata riaccende i riflettori sulle difficoltà del calcio ticinese. Negli ultimi 12 anni ci sono stati tre fallimenti: Bellinzona, Locarno e Chiasso. “Tenere in piedi una società calcistica non è facile - ha spiegato il giornalista della RSI Gianluca Pusterla - Va dato atto alla famiglia Bentancur di aver investito 9 milioni di franchi negli ultimi anni”. E Pierluigi Tami, direttore delle squadre nazionali maschili, ha espresso preoccupazione: “Stiamo perdendo posizioni rispetto ad altre realtà europee come Danimarca, Belgio e Austria. Gli aspetti economici sono cruciali nel calcio professionistico”.

La Challenge League e la Super League non stanno facendo abbastanza per i nostri giovani. Al termine della formazione non hanno spazio nei campionati professionistici

Pierluigi Tami, responsabile squadre nazionali maschili

Nella sua funzione di presidente del Team Ticino, Michele Campana riconosce le difficoltà: “Il bacino scarseggia, siamo una regione periferica con problemi infrastrutturali. Manca un club faro con grandi mezzi finanziari per sostenere certi progetti”. Il Lugano ha deciso di uscire dal Team Ticino nel 2026, puntando a gestire autonomamente il settore giovanile d’élite. “Il Lugano vuole prendere in mano le redini del calcio giovanile ticinese per invertire la tendenza”, ha spiegato.

 I talenti in Ticino ci sono. L’importante è pianificare il loro prossimo step, inserendoli nelle prime squadre di Lugano o Bellinzona. Serve più coraggio da parte delle società nel valorizzare i giovani

Pierluigi Tami

Il futuro del calcio ticinese si gioca su più fronti: dalla sopravvivenza del Bellinzona in Challenge League alla capacità di far emergere e valorizzare i talenti locali. Le prossime settimane saranno decisive per capire quale direzione prenderà il movimento calcistico a sud delle Alpi.

29:28

Granata a rischio licenza

Modem 20.05.2025, 08:30

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