CALCIO - NAZIONALE

Quanto talento che ha preso una strada diversa

La top 11 dei giocatori che, per diversi motivi, hanno detto no alla Svizzera

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Kospo

Kospo, tra gli ultimi ad aver cambiato Nazionale

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Di: Diego Medolago 

Con le scelte di Eman Kospo e Leon Avdullahu è tornato di moda l’argomento riguardante il cambio di Nazione da parte dei giovani elvetici, con il secondo che affronterà la Svizzera questa sera a Basilea con il Kosovo (diretta su RSI LA2, Rete Uno e streaming). Nessun giudizio, ovviamente, visto che queste decisioni sono spesso motivate da ragioni puramente emotive e per questo assolutamente rispettabili. Nel tempo però sono ormai diventati tanti i calciatori che, per un motivo o per l’altro, hanno rinunciato a vestire la maglia della Nazionale maggiore. Ecco quella che potrebbe essere una top 11.

Portiere: Amir Saipi (Kosovo)

È storia recente la scelta del portiere del Lugano, che dopo aver difeso i pali delle selezioni U20 e U21 (con cui ha disputato anche gli Europei di categoria nel 2023) ha deciso di abbracciare il Kosovo. È pure lui tra i convocati per la partita di questa sera, chissà se Franco Foda deciderà di schierarlo contro il suo passato.

Terzino destro: Florent Hadergjonaj (Kosovo)

L’ex Young Boys e attuale difensore dell’Alanyaspor vanta, oltre a diverse presenze nelle Nazionali giovanili, pure un gettone con la Svizzera, ottenuto in un’amichevole del 2017 contro la Bielorussia. Quella è rimasta però un unicum, perché poi il nativo di Langnau ha scelto - una volta riconosciuta dalla FIFA - la Nazione del nonno e del padre, arrivati nell’Emmental per cercar fortuna nel 1986.

Difensore centrale: Eman Kospo (Bosnia)

Uno degli ultimi “casi” in ordine di tempo. Difensore di grandissimo talento, titolare fisso del Barcellona U19 che ha vinto tutto la scorsa stagione, il 18enne in estate ha lasciato la Masia e la Catalogna per approdare a Firenze alla corte di Stefano Pioli, annunciando anche di aver scelto - dopo aver vestito la maglia rossocrociata dalla U15 all’U18 - la Bosnia.

Difensore centrale: Berat Djimsiti (Albania)

Cresciuto a Zurigo e nello Zurigo, è ormai dal 2018 un caposaldo della difesa dell’Atalanta. Ha collezionato presenze in tutte le Nazionali giovanili dalla U18 alla U21, prima di scegliere nel 2015 l’Albania, paese da cui provengono i suoi genitori.

Terzino sinistro: Frédéric Veseli (Albania)

Il nativo di Renens ha fatto tutta la trafila delle Nazionali giovanili, vincendo l’incredibile Mondiale U17 del 2009 da capitano della selezione elvetica. La sua avventura rossocrociata si è però fermata alla U21, visto che poi pure lui ha abbracciato la causa albanese. Finora 44 presenze con la rappresentativa dell’aquila bicipite e la partecipazione a Euro 2016, dove ha affrontato proprio la Svizzera nei gironi.

Centrocampista: Leon Avdullahu (Kosovo)

Appena passato all’Hoffenheim dopo essere cresciuto e aver esordito tra i “grandi” a Basilea, il 21enne - capitano della U21 rossocrociata - ha optato per il Kosovo, avversario odierno della Svizzera, paese natale dei suoi genitori pur avendo lui comunque sempre vissuto su territorio elvetico.

Centrocampista: Zdravko Kuzmanovic (Serbia)

Oltre 30 presenze con le Nazionali giovanili elvetiche per il nativo di Thun, formatosi nel Basilea e poi arrivato a giocare in squadre del calibro di Stoccarda e Inter, oltre a Fiorentina, Udinese e Malaga. Al momento della scelta però il centrocampista ha optato per la Serbia, con cui ha disputato ben 51 partite.

Centrocampista: Roberto Di Matteo (Italia)

Nato a Sciaffusa da genitori abruzzesi, dal 1988 al 1993 ha giocato in Svizzera con le maglie di Sciaffusa, Zurigo e Aarau prima di passare prima alla Lazio e poi al Chelsea, che anni dopo guiderà da allenatore alla sorprendente conquista della Champions League da subentrante. Ha scelto l’Italia, con cui ha disputato l’Europeo del 1996 e il Mondiale del 1998.

Trequartista: Ivan Rakitic (Croazia)

Probabilmente il giocatore più talentuoso mai passato dalle giovanili rossocrociate. Nato in Svizzera da genitori croati (arrivati nel nostro paese per sfuggire alla guerra d’indipendenza), ha vestito la casacca elvetica fino alla U21 prima di passare alla Croazia e diventare uno dei centrocampisti più forti al mondo nel Barcellona, vincendo oltretutto il triplete (con gol in finale di Champions League) nel 2015 e arrivare a un passo dal diventare campione del mondo con la sua nuova Nazionale. Un grande rimpianto, che avrebbe potuto far fare un salto di qualità notevole agli elvetici.

Attaccante: Oliver Neuville (Germania)

Forse il giocatore che non ha mai vestito rossocrociato a cui i ticinesi sono più legati. Nato a Locarno, l’attaccante avrebbe potuto scegliere tra quattro Nazionali: la Svizzera (paese natale), il Belgio (da cui proveniva il nonno), l’Italia (Nazione della mamma) e Germania (il padre è tedesco). Ha scelto quest’ultima, arrivando pure lui a un niente dalla vittoria del Mondiale da riserva di lusso. Tra lui e la coppa, solo Ronaldo.

Attaccante: Mladen Petric (Croazia)

Esattamente come Rakitic, ha scelto la Croazia mentre militava nel Grasshopper e quando tutta la Svizzera sperava di aver trovato un altro bomber da affiancare ad Alex Frei. Invece, nonostante qualche presenza nelle rappresentative giovanili, Petric ha optato per il paese dei suoi genitori, lasciando l’amaro in bocca ai tifosi elvetici.

01:23

Qualificazioni Mondiali, l’intervista Murat Yakin (TG Notte Sport 04.09.2025)

RSI Sport 04.09.2025, 22:34

01:28

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RSI Sport 05.09.2025, 08:42

02:11

Il servizio con Vedad Muriqi (Rete Uno Sport 05.09.2025, 07h15)

RSI Sport 05.09.2025, 08:42

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