Di Nicola Rezzonico
Sembra passata una vita da quando, sotto le volte del vetusto Renzo Barbera, Cavani, Miccoli e Pastore trascinavano a suon di gol e giocate funamboliche un Palermo da sballo, capace di lottare a lungo per un piazzamento in Champions League ed attestatosi infine come quinta forza del massimo campionato italiano, dall’alto di un record di punti (65) tuttora imbattuto. Dalla stagione di maggior lustro dell’epopea rosanero è in realtà trascorso soltanto un decennio, e se in questo periodo l’attaccamento dei sostenitori verso la squadra locale è rimasto immutato, dal punto di vista sportivo e dirigenziale la società siciliana ha vissuto un vero e proprio calvario, conclusosi mestamente quest’estate con il fallimento e la conseguente ripartenza dal dilettantismo della Serie D.
L'importante è ritornare subito tra i professionisti: il livello della D è comunque buono, ma non è facile giocare in campi dove non c'è l'erba
Alessandro Martinelli
Proprio a Palermo, da poco più di un mese vi è anche un pezzo di Ticino: reduce dalla promozione in Serie A con il Brescia, il momò Alessandro Martinelli ha compiuto una scelta per certi versi sorprendente, accantonando momentaneamente il desiderio di essere protagonista su palcoscenici più importanti e abbracciando la causa della formazione del tecnico Rosario Pergolizzi. "La mia decisione si deve soprattutto alla piazza e alla città, che ho imparato ad apprezzare tutte le volte che ho giocato qui da avversario - ha spiegato il centrocampista - inoltre cercavo un progetto importante, e l'affidabilità della nuova gestione mi ha convinto a scendere di categoria".
Per quello che stanno dimostrando, i tifosi del Palermo sono i migliori d'Italia: avere 17'000 spettatori in Serie D penso sia un primato assoluto
Alessandro Martinelli
Nell'esordio casalingo il talentuoso ticinese, che intende fermarsi a lungo in Sicilia, così da riportare il Palermo ai livelli di sua competenza, ha potuto fregiarsi di un prestigioso riconoscimento, scendendo in campo con la C di capitano al braccio: "È stata una sorpresa, sono molto onorato. Io cerco comunque sempre di dare l'esempio, ma quando hai la fascia non puoi sbagliare nulla", ha concluso uno dei prodotti di punta del calcio nostrano.
L'intervista ad Alessandro Martinelli (18.09.2019)
RSI Sport 18.09.2019, 15:20
Contenuto audio
Legato a Rete Uno Sport del 19.09.2019