Due partite, sei punti, sette gol fatti e zero subiti, primo posto in classifica e le rivali più accreditate alla qualificazione lontane cinque punti. Alzi la mano chi si sarebbe aspettato un bottino del genere dopo la prima delle tre finestre dedicate alla campagna mondiale. Forse nessuno o forse solo i membri della Nati, rigenerati dopo una fine 2024 da incubo e un 2025 finora da incorniciare. Kosovo e Slovenia non saranno delle superpotenze del calcio europeo, ma le loro controprestazioni sul terreno del St.Jakob-Park sono dovute soprattutto alla supremazia mostrata da Xhaka e compagni nei 180’ disputati. I rossocrociati ora dovranno portare questa dose di fiducia accumulata al prossimo mese, quando bisognerà confermarsi per mettere un’ulteriore ipoteca sul biglietto aereo verso gli Stati Uniti.
Tutto è funzionato alla perfezione a partire dalla porta, con un Kobel (finalmente!) sicuro sia con i piedi che nei pochi momenti in cui è stato chiamato in causa. La difesa ci ha poi riconsegnato alcuni giocatori che nelle ultime uscite ci avevano convinto poco: Akanji è tornato imperiale, Elvedi si è scrollato di dosso le brutte prove contro Danimarca e Spagna, Widmer - inutilizzato nel club - continua a essere una certezza con la maglia rossocrociata così come Rodriguez. In più i quattro, oltre a chiudere a doppia mandata l’area di rigore, si sono pure dimostrati letali nell’altra metà campo. Tre infatti le reti realizzate dai nostri difensori, due delle quali hanno sbloccato entrambi i match. Tre gol come quelli arrivati da palla inattiva, per anni tallone d’Achille della Svizzera e invece ora improvvisamente arma letale per stappare i confronti, con la mano di Callà chiaramente visibile in queste situazioni sempre più decisive nel calcio di oggi.
Risalendo il campo poi va citata la regia di uno Xhaka imperiale, coadiuvato da un Freuler motorino inesauribile e un Rieder a volte forse un po’ fumoso e ancora alla ricerca della posizione in campo, ma sicuramente in crescita. Infine, l’attacco. Vargas ha fatto il bello e il cattivo tempo con la Slovenia, Ndoye è la stella polare che quando si accende manda in visibilio il pubblico. E poi c’è lui, il “man of the matches”. Embolo si è preso sulle spalle la squadra, lottando su ogni pallone e facendo impazzire a turno tutti i difensori avversari. A questo lavoro poi ha aggiunto anche le reti, trasformandosi in quell’attaccante di riferimento che tanto andavamo cercando. Il neogiocatore del Rennes ha timbrato il cartellino per la quinta partita di fila, l’ultimo a riuscirci fu Frei nel 2005. Dove giocava chiedete? Nel Rennes? Coincidenze...

Qualificazioni Mondiali, il servizio su Svizzera-Slovenia (TG Notte Sport 08.09.2025)
RSI Sport 08.09.2025, 23:14
Il servizio con Remo Freuler (Rete Uno Sport 09.09.2025, 07h00)
RSI Sport 09.09.2025, 08:39
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