Jamie Vardy non si è mai nascosto, in campo come nella vita. Una lunga e travagliata gavetta lo ha forgiato, permettendogli di spiccare il volo dai campi di periferia ai più grandi palcoscenici internazionali. Un personaggio potenzialmente divisivo che, invece, è riuscito a farsi apprezzare da tutti gli appassionati, restando fedele alla propria indole. In Inghilterra è diventato uno dei più celebri esempi di “working class hero”, l’eroe della gente comune, dal popolo e per il popolo.
La scelta di passare alla Cremonese, dopo 13 anni al Leicester, non è stata banale. In tanti, spente le 38 candeline, avrebbero cercato di strappare un ultimo faraonico contratto in qualche campionato minore. Lui ha preferito una piccola realtà come Cremona; una realtà di provincia, come quella che gli ha permesso di scrivere la storia del calcio con la vittoria della Premier nel 2016. Per tutte queste ragioni, erano grandi le attese per la conferenza stampa di presentazione del britannico. Inevitabili le domande sulle sue condizioni fisiche, vista l’età avanzata: “Il 38 è solo un numero, mi sento al top fisicamente” ha glissato Jamie. Altri dubbi sono stati sollevati rispetto alla capacità di adattarsi a un campionato tattico come la Serie A. Anche qui Vardy non si è scomposto, richiamando l’esperienza della stagione 2023-24 sotto la guida dell’italiano Maresca: “Dicevano che non mi sarei adattato al suo stile di gioco e invece ho segnato 20 reti!”
L’obiettivo della Cremonese è la salvezza, ma lo era anche al Leicester...
Il servizio con Jamie Vardy (Rete Uno Sport 11.09.2025, 18h30)
RSI Sport 11.09.2025, 18:30
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