Ciclismo

Armstrong, Le Monde torna all'attacco

"L'UCI coprì la sua positività al Tour de France 1999"

  • 21 gennaio 2013, 22:25
  • 5 giugno 2023, 17:09
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Nell'intervista da Oprah Winfrey Lance Armstrong ha dichiarato di essersi sempre dopato, ma di non aver mai mancato un controllo. Non ha direttamente coinvolto l'Unione Ciclistica Internazionale parlando di collusione, ma ha anche ammesso di aver retrodatato una ricetta medica per giustificare un test positivo ai corticoidi al Tour del 1999. Proprio su questo fatto si basa la teoria del quotidiano francese Le Monde secondo il quale l'UCI era a conoscenza del doping sistematico del texano e lo ha coperto.

Secondo la ricostruzione di Le Monde, l'UCI e il suo allora presidente Hein Verbruggen (in carica dal 1991 al 2005) accettarono consapevolmente una prescrizione medica con data falsificata per renderla valevole e coprire un controllo antidoping positivo del 4 luglio 1999. Quel giorno, alla fine della prima tappa Montaigu-Challans, "ad Armstrong furono trovate tracce di corticoidi" ma lo stesso corridore scrisse "nulla" nella casella relativa a farmaci assunti. In una successiva intervista, l'americano affermò di non aver preso nulla e di non seguire terapie di sorta. Il 20 luglio, Le Monde annunciò "la positività di Armstrong al triamcinolone acetonide".

Alla richiesta di un commento, Verbruggen si alterò non per la positività ma per la fuga di notizie sulla stampa. Il giorno dopo, ''il contrattacco è organizzato", scrisse il giornale francese. L'UCI pubblicò infatti un comunicato di sostegno all'americano, violando il segreto medico e affermando che gli era stata presentata una ricetta medica, senza però precisarne la data. La settimana scorsa, Armstrong ha confermato che alla ricetta fu messa una data antecedente per coprire la sua positività. "L'UCI - scrive oggi Le Monde - ha protetto il corridore accettando questo documento falsificato. Ma ha fatto di più. In un comunicato di allora, ha difeso l'innocenza del corridore prendendosela violentemente con il giornale, accusato di pubblicare informazioni infondate".

La vita di Armstrong diventa un film

La storia di Lance Armstrong andrà presto a finire sul grande schermo grazie a J.J. Abrams. Il regista di Star Trek, proprietario della società di produzione Bad Robot, e la Paramount Pictures si sono assicurati i diritti cinematografici del libro "Cycle of lies: the fall of Lance Armstrong" della giornalista del New York Times Juliet Macur. Secondo quanto riportato da alcuni media statunitensi, la pellicola è nelle primissime fasi di produzione. Dopo le confessioni del ciclista davanti alle telecamere, sembra che la storia si concentrerà più sul lato oscuro della vicenda, che non sulle vittorie e sulla sua lotta contro il cancro.

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