Hockey

“Il tifo non è cambiato, si sente ancora veramente”

Eric Landry entusiasta della sua nuova esperienza come assistente ad Ambrì

  • 22.09.2023, 09:24
  • 22.09.2023, 09:24
eric landry

Il 48enne a colloquio con Pestoni

  • Ti-Press
Di: Luca Steens 

Da padre in figlio. O meglio in questo caso da figlio in padre. Ieri abbiamo sentito le parole di Manix Landry, alla sua prima stagione tra i professionisti, oggi tocca a suo papà Eric, vecchia volpe che ad Ambrì ha chiuso la sua carriera da giocatore nel 2012 e ora è tornato in veste di assistente di Luca Cereda. Nonostante fosse un periodo buio a livello di risultati per la società leventinese, il canadese nelle sue due stagioni (58 presenze con 15 reti e 19 assist) ha lasciato un buon ricordo e anche lui in questi 11 anni si è portato in giro delle belle memorie del suo periodo in Ticino: “Tornare qui è fantastico perché ho dei bei ricordi del passato. In più nella nuova pista è veramente incredibile: le installazioni per i giocatori sono ottime e tutta l’organizzazione è buona”.

Il livello di squadra e lega è aumentato, c’è più talento e non solo perché ci sono più stranieri

Delle belle sensazioni quelle custodite nella memoria del 48enne che nascono dalla passione che ha ritrovato intatta per la maglia biancoblù da parte dei tifosi: “Prima di tutto lasciatemi dire che i fans non sono cambiati per nulla. Nonostante la nuova pista si sente ancora veramente la presenza del pubblico. Questo è fantastico”.

Ho fatto diversi anni come head coach ma sono contento soprattutto di ritrovare la National League

Tornato in Svizzera tre anni fa per dirigere i Rockets dopo essersi formato come allenatore nella QMJHL (lega giovanile nordamericana) con i Gatineau Olympiques, il québecois ora si trova a fare da spalla a Cereda: “È un cambiamento che mi piace. Sono qui per aiutare gli allenatori e i giocatori a performare ma anche per imparare io stesso nuove cose. Per me è una buona esperienza e spero di offrire il meglio di me stesso a tutti”.

Finora quello che ho apprezzato di più è soprattutto la forza di carattere dimostrata: incassato il colpo abbiamo subito reagito

Inevitabile sentire anche la campana dell’ex NHL (68 partite) e soprattutto AHL (579 match con 448 punti) sulla relazione padre-figlio inseriti nella stessa squadra: “Sono soprattutto contento di poterlo vedere anche durante la stagione di hockey perché negli ultimi anni non era il caso. Nella vita di tutti i giorni è una bella cosa. A livello di squadra abbiamo una buona relazione, come dire... non lo vedo realmente. Siamo abituati a funzionare in un certo modo alla pista mentre al di fuori il nostro rapporto è un altro”.

All’interno dello staff siamo pronti ovviamente per entrambe le partite con Zugo e Langnau. Ma la squadra deve avere il focus solo sul primo match
04:06

Nl, l’intervista a Eric Landry (21.09.2023)

RSI Sport 21.09.2023, 19:31

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