“Non ho ancora voglia di lasciare lo spogliatoio”

Quando si dice che “l’età è solo un numero”: chiedere a Jaromir Jagr per conferma. La sua carta d’identità alla voce data di nascita recita 15 febbraio 1972. Sono passati 53 anni e 7 mesi da quando a Kladno nacque una delle leggende dell’hockey su ghiaccio e proprio con la casacca della squadra della sua città natale scese in pista per la prima volta nel settembre del 1988. Una storia hockeystica lunga 37 anni, che ieri proprio con il Kladno lo ha portato anche alla Cornèr Arena. Lontano dai riflettori della NHL, palcoscenico che ha calcato in 1941 occasioni, il mito ceco rimane attaccato all’hockey nonostante tutto: “Le partite diventano sempre più dure, e lo sforzo richiesto è sempre maggiore. Preferisco gli allenamenti dove posso stare con i ragazzi. È questo che mi tiene nel mondo dell’hockey.” 

Jagr, che è anche coproprietario del Kladno, ha voluto spendere pure alcune parole per un’altra icona, l’ex capitano del Davos Andres Ambühl ritiratosi al termine della scorsa stagione all’età di 40 anni: “Ambühl era appena un esordiente quando io avevo 40 anni. Sono contento che ora abbia il tempo per riposare, ma non penso che dovesse ritirarsi a tutti i costi per quanto mostrato in pista. Secondo me poteva giocare tranquillamente qualche anno in più”.

Non è solo una questione di forma fisica o di voglia di rimanere allenato. Jagr trova nella vita da spogliatoio la vera spinta per continuare: “Se chiedi a qualcuno cosa manca di più dopo aver lasciato l’hockey, ti diranno che è lo spogliatoio. Io non ho ancora voglia di lasciarlo”, ha concluso Jagr dopo la vittoria per 3-1 della compagine ceca sul Lugano e poco dopo esser stato osannato da tutto il pubblico sottocenerino.