Seppur terminate con due sconfitte, le recenti finali raggiunte ai Mondiali sono valse alla Svizzera una posizione mai raggiunta sinora nella storia nel ranking IIHF, vale a dire tra le migliori tre Nazionali al mondo. Un risultato che non porta trofei, ma che testimonia la bontà del lavoro svolto negli ultimi anni con Patrick Fischer in panchina. Approfittando dell’imminente prospect camp, ormai appuntamento abituale durante l’estate per conoscere i giovani in rampa di lancio, ne abbiamo approfittato per fare il punto con Lars Weibel, direttore delle squadre nazionali.
Escludendo la Russia, siete per la prima volta secondi nel ranking: cosa significa?
È qualcosa che ci rende sicuramente orgogliosi. Non tanto per la posizione in sé, quanto piuttosto perché ci dice che stiamo lavorando nella direzione giusta. Si tratta comunque di un traguardo momentaneo, che in futuro potrebbe cambiare: per stabilizzarsi, banalmente, servono i risultati e noi sappiamo quanto sia difficile arrivare in fondo ad ogni Mondiale. Ci vuole bravura, certo, ma determinate condizioni si devono pure allineare, soprattutto per quanto riguarda gli NHLers disposti a raggiungerci. Per questo, considerata anche l’attuale esclusione di una squadra come la Russia, non sarà facile rimanere dove siamo adesso.
Grazie anche agli NHLers, è questo il momento migliore di sempre per l’hockey svizzero? Chi, però, in futuro potrebbe prendere il loro posto?
Avendo la fortuna di beneficiare di diversi giocatori dominanti anche in NHL forse sì, questo potrebbe essere il momento migliore di sempre. Non so se qualcuno potrà prendere il loro posto in futuro, ma credo che il nostro hockey sia abbastanza forte per poter formare altri giocatori simili, poi bisognerà capire quanti in termini numerici ed eventualmente quali ruoli potrebbero ricoprire. Il nostro focus, in ogni caso, deve restare sulla formazione a livello nazionale, facendo in modo che i giovani, soprattutto tra gli U18 e gli U20, ricevano ghiaccio e fiducia. Oggi, con sei stranieri in pista, è diventato più difficile ritagliarsi uno spazio, ma è innegabile che la qualità del campionato sia aumentata e che il livello dei club è molto buono. Ci sono quindi anche degli aspetti positivi.
Settimana prossima scatterà il prospect camp, ormai un appuntamento abituale per i giovani talenti...
Lo abbiamo introdotto ormai da anni e pensiamo possa essere molto utile. La scorsa estate, ad esempio, al camp hanno potuto mettersi in mostra giocatori come Schmid, Knak o Baechler, che dieci mesi più tardi sono riusciti a ottenere una convocazione ai Mondiali. In queste occasioni da un lato abbiamo l’opportunità di conoscere da vicino i prossimi talenti, come giocatori e come persone, dall’altro invece possiamo informarli su quanto ci si attende da loro in futuro, cosa serve per ottenere una chiamata in Nazionale o una convocazione per un grande evento. C’è molta trasparenza in questo senso, ma penso sia giusto per avvicinarli e dimostrare che chi se lo merita può davvero ritagliarsi il suo spazio. In questo senso diventa fondamentale anche l’Euro Hockey Tour, perché passare dall’hockey nazionale a quello internazionale non è affatto uno step scontato.
Considerati gli NHLers, ottenere una convocazione iridata o olimpica, oggi, è più facile per un giocatore di National League con caratteristiche difensive?
Torno sul tema precedente e ripeto che giocare in National League è un conto, mentre farlo a livello internazionale è un altro. Il livello è talmente alto che non è possibile affidarsi al puro talento, anzi, è necessario adattarsi anche al gioco fisico, abbinando il tutto ad un livello d’intensità decisamente superiore. Malgin, per esempio, tecnicamente può essere considerato uno dei migliori giocatori al mondo, ma negli ultimi anni ha pure raggiunto un grande livello competitivo. Certo, ci saranno sempre linee destinate a portare punti e altre più adatte ad un contesto difensivo, ma il singolo giocatore dovrà essere il più completo possibile se vuole emergere in un contesto simile.
La selezione del prospects camp
Portieri: Loïc Galley (Friborgo), Luca Hollenstein (Davos), Kevin Pasche (Losanna), Akira Schmid (Henderson Silver Knights/AHL).
Difensori: David Aebischer (Lugano), Iñaki Baragano (Losanna), Giancarlo Chanton (Ginevra), Noah Delémont (Kloten), Rodwin Dionicio (San Diego Gulls/AHL), Cédric Fiedler (Losanna), Louis Füllemann (Berna), Nico Gross (Davos), Leandro Hausheer (Kloten), Eric Schneller (Ginevra), Maximilian Streule (Friborgo), Brian Zanetti (Lugano).
Attaccanti: Mats Alge (Berna), Dario Allenspach (Langnau), Nicolas Baechler (Zurigo), Attilio Biasca (Friborgo), Léo Braillard (Lethbridge Hurricanes/WHL), Lorenzo Canonica (Lugano), Joshua Fahrni (Langnau), Rico Gredig (Davos), Andro Kaderli (Leksands IF/SWE), Simon Knak (Davos), Miles Müller (Ambrì), Valentin Nussbaumer (Davos), Mischa Ramel (Kloten), Fabian Ritzmann (Berna), Louis Robin (Ajoie), Théo Rochette (Losanna), Thierry Schild (Berna), Gian-Marco Wetter (Rapperswil).

Rete Uno Sport
Rete Uno Sport 07.07.2025, 18:40
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