“Shock culturali? Qui si cena davvero tardi rispetto al Canada”

Quando un giocatore canadese attraversa l’Atlantico per continuare la sua carriera, non deve solo fare i conti con piste più larghe e uno stile di gioco diverso, ma anche con una nuova cultura e un modo di vivere tutto da scoprire. È il caso del nuovo attaccante del Lugano Mike Sgarbossa, il quale ha decisamente apprezzato l’aiuto da parte dei compagni: “Mi hanno aiutato ad ambientarmi nella routine di tutti i giorni, mi hanno mostrato come andare al supermercato e come comportarmi sulle strade. Sono stato trattato molto bene, sono stati positivi, disponibili e amichevoli, ed era tutto ciò che serviva per affrontare al meglio i primi giorni”.

Inevitabilmente, si è comunque scontrato con alcuni importanti shock culturali. “Non sono mai stato in Europa e ho subito sperimentato che qui si mangia davvero tardi. Prima si mangia qualcosa attorno alle 16h30-17, poi si fa cena tra le 20 e le 21. Io sono abituato a cenare tra le 17h30 e le 18h30... Quando sono andato al supermercato, invece, non sapevo come tirare fuori il carrello, era bloccato. Poi, una volta arrivato in cassa non avevo pesato frutta e verdura: il cassiere pareva un po’ arrabbiato e ha preso le mie cose per pesarle. Io ho pensato che le stesse portando via”, ha ammesso sorridendo.

Quando gli si chiede cosa possa portare alla squadra, Sgarbossa si descrive come un “attaccante offensivo con buona visione di gioco e velocità”. Il canadese sottolinea l’importanza di essere un giocatore completo: “Mi impegnerò al massimo in entrambe le fasi, cercherò di coinvolgere tutti, sia in attacco che in difesa”. Riguardo ai suoi obiettivi personali, il 33enne preferisce concentrarsi sul successo della squadra: “Non ho ancora fissato un obiettivo personale. In questo momento, penso solo a come la squadra possa avere successo. Se ciò dovesse accadere, probabilmente avrò anch’io una buona stagione”.