Ambrì pronto al debutto con il Kloten con una parola d’ordine: velocità

Velocità. Che sia di pattinaggio, di movimento del disco o di transizione, questa è la parola d’ordine con cui l’Ambrì si appresta ad affrontare la stagione 2025-26 di National League. Sotto le volte della Gottardo Arena, nell’ultimo allenamento prima del debutto casalingo con il Kloten (in programma domani sera alle 19h45 in diretta su Rete Uno) i volti sono distesi e sorridenti, malgrado la solita grande intensità degli esercizi chiesti da coach Cereda. Ed è perfino già arrivato Formenton a completare un gruppo di 16 attaccanti e 9 difensori, al quale mancavano (e mancheranno ancora per un po’) soltanto gli infortunati I.Dotti e Grassi.

“Abbiamo aumentato la velocità in squadra per essere rapidi in transizione e creare più forechecking - ha spiegato l’assistant coach René Matte a fine allenamento - Vogliamo proporre anche un gioco più diretto sulla porta. Per fare questo occorrerà avere una grande intensità ogni sera e avere un livello di competizione superiore agli avversari”. E forse proprio per raggiungere questo scopo, in pista si sono viste delle linee molto equilibrate, con la distribuzione degli stranieri su tre blocchi e la sorprendente esclusione di Zwerger. L’austriaco, uno dei grandi beniamini del pubblico leventinese, potrebbe iniziare il campionato come 13o o addirittura in tribuna e, visto che l’anello debole dovrebbe essere la retroguardia, si può pensare che possa fungere da pedina di scambio per portare in Ticino un difensore svizzero di buon livello. Ma queste per ora sono solo supposizioni.

Oltre all’attesa per il debutto, in Leventina sale anche il clamore per il ritorno in partita di Formenton. “Le tempistiche per integrarlo alla squadra anche in partita sono ancora indefinite - ha affermato Matte - Raccoglieremo i dati sulle sue performance atletiche durante tutta la prossima settimana e poi avremo un’idea più chiara”. In difesa invece non si è potuta non notare la coppia formata dal pilastro Virtanen e dal giovane Bachmann, per il quale l’assistente di Cereda ha speso ottime parole: “È molto intelligente proprio nel senso che ha un’alta intelligenza hockeystica. Resta un ragazzo giovane che ha ancora delle cose da migliorare: penso soprattutto alla forza e alla durezza sia nei contrasti, sia con il disco”.