La seconda pausa della Nazionale arriva opportuna per un Lugano da ricostruire nel gioco e nella fiducia. L’arrivo di Antti Törmänen potrà fare del bene all’ambiente: i meccanismi da oliare sono tanti e l’esperta mano del finlandese dovrebbe aiutare il gruppo a ritrovare una serenità che manca tremendamente nelle ultime settimane. La posizione in classifica, 12° posto con soli 33 punti e -22 in differenza reti, è ampiamente al di sotto di ambizioni e potenziale. Non siamo all’ultima chiamata, ma poco ci manca.
** Niklas Schlegel: il migliore di questa settimana. Ben protetto nell’unica vittoria sul Rapperswil, il portiere bianconero ha in quell’occasione ottenuto il primo shutout stagionale grazie a una prestazione senza sbavature. Meno brillante contro lo Zurigo, anche se spesso lasciato troppo solo, ha invece sfoderato un match eccellente a Davos, dove il punto conquistato è al 90% suo (e dei pali della sua porta).
* Luca Fazzini: sono già 12 le reti messe a segno dal Fazz, unico dei suoi in doppia cifra. Autore dell’assist a Carr per l’1-0 sul Rapperswil, è fra i pochi a sembrar voler scuotere la squadra nella zona offensiva. Non è un caso che sia proprio lui a fiondare alle spalle di Aeschlimann un insperato pareggio a Davos. Lo si voleva leader e leader è diventato.
- Daniel Carr: il terzetto delle meraviglie della scorsa stagione è veramente uno sbiadito ricordo, così come lo è l’energia contagiosa del canadese, in decisa perdita di velocità. Al Lugano manca come il pane la sua naturalezza di esecuzione e la sua esuberante esplosività che si univano perfettamente alla fisicità di Thürkauf e alla classe cristallina di Joly. Carr è uno degli uomini da recuperare assolutamente al suo migliore livello.
-- Produzione offensiva: in questa settimana Gianinazzi e soci hanno ridato la compattezza difensiva che mancava, tornando alle basi del gioco chiuso e ordinato a protezione del portiere. Vero, i Lions sono comunque riusciti a scardinarlo, ma la cosa non è riuscita al Rapperswil e nella sostanza alla fine nemmeno al Davos. Sull’altare di questa ritrovata disciplina è stato però sacrificato quasi completamente l’approccio offensivo. Rielaborare l’uscita dal terzo e l’impostazione d’attacco sarà uno degli obiettivi principali di questa benvenuta pausa.
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A tutto Hockey 08.12.2024, 23:05