L’Ambrì di Eric Landry dà l’idea di essere una squadra con una sua identità e una sua personalità, anche se talvolta va incontro a serate storte, come la partita decisamente imprevedibile contro il Rapperswil. Una partita nata male quest’ultima, che non cancella però un periodo di buon consolidamento sotto la nuova guida tecnica.
Christopher DiDomenico
Per una sera a Davos si è rivisto il DiDomenico che l’anno scorso aveva svoltato la stagione dei leventinesi. Quattro assist di prima, di cui tre meravigliosi che hanno smarcato rispettivamente Pestoni, Zgraggen e Zwerger. Un DiDomenico così, e non quello ritrovato poi contro i sangallesi due giorni dopo, può svoltare anche questa stagione.
Tommaso De Luca
Rimesso al centro (sua posizione naturale a livello junior) nella nuova disposizione, con tre difensori stranieri e con Tierney in sovrannumero, De Luca ha giocato fra Zwerger e Di Domenico mostrando cose molto buone soprattutto a Davos, con ben quattro assist (anche se in seconda) e cose comunque discrete pur nella pessima partita generale contro il Rapperswil.
Gilles Senn
Richiamato a fare il titolare dopo due partite molto ben giocate da Wüthrich, Senn ha clamorosamente mancato l’appuntamento, subendo tre reti in 10’ e soprattutto concedendo al Rapperswil le prime due in modo colpevole. La sua mesta uscita dal ghiaccio è emblematica della sua delusione e della consapevolezza di avere mancato completamente la partita.
Alex Formenton
La differenza fra il potenziale che si conosce del giocatore e ciò che si vede in pista è veramente enorme. Purtroppo, nonostante si sia tenuto in forma fisicamente al meglio possibile, Formenton paga la lunga pausa agonistica, lunga sia dal punto di vista atletico sia, forse soprattutto, dal punto di vista mentale. È questo forse il nodo centrale da sbloccare per il canadese, che potrebbe nondimeno rappresentare un valore importante per l’Ambrì del presente e anche del futuro.

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