Che cambio di mentalità: basterà per vincere il titolo?

Un pilota diverso, ma soprattutto una persona diversa. È evidente che in Lando Norris c’è stato un cambio di mentalità, che pare l’abbia traghettato in una nuova dimensione. Dal problema tecnico nei Paesi Bassi e l’opaco settimo posto in Azerbaigian il britannico ha fatto quel click necessario per recuperare 34 punti di svantaggio nel Mondiale a Oscar Piastri e per portarsi addirittura a +24. Lo si era già intuito nell’aggressivo sorpasso in partenza a Singapore al compagno, ma dopo i perfetti fine settimana in Messico e Brasile è chiaro a tutti che Norris ha apparecchiato la tavola per una fuga forse definitiva. Forse, solo perché Lando in passato ha già dimostrato di poter cadere mentalmente dopo un periodo al top.

Al contrario Piastri ha mostrato tutti i limiti di un pilota alla terza stagione di Formula 1, con poca esperienza in periodi così intensi a livello mentale ed emotivo. Al netto dei miglioramenti delle altre vetture, Piastri non ha più saputo sfruttare il valore della sua monoposto: mediocre in qualifica, lontano in gara, incidenti e manovre avventate. Cinque gare di fila senza un podio sono troppe per un contendente al titolo, ma forse è un risultato normale per un pilota in un processo continuo di apprendimento. Intendiamoci, 24 punti in tre weekend sono pienamente recuperabili e tutto potrebbe cambiare repentinamente. Di certezza ce n’è solo una: se Norris avesse dimostrato fin da subito di essere il pilota che tutti si sarebbero aspettati, il Mondiale sarebbe già chiuso.

E Max Verstappen? Con 49 lunghezze da recuperare l’olandese ha probabilmente detto addio alle speranze di rimonta. Speranze che si era costruito con il suo enorme talento. Pochissimi errori, sempre capace di sfruttare ogni possibilità e autore di prestazioni al di sopra del valore della sua Red Bull... Dimenticavo l’altra certezza: se SuperMax guidasse la miglior vettura in griglia il Mondiale sarebbe chiuso da diverse gare.

Legato a LA2 Sport Live 09.11.2025, 17h55