di Piergiorgio Giambonini
Tra i moltissimi piloti cosiddetti "privati" impegnati nel Motomondiale della classe regina, la 500, all'inizio degli anni Ottanta il più veloce e regolare è l'arbedese Sergio Pellandini, classe 1955. "Seo" debutta nel Motomondiale nel 1979 e vive la sua miglior stagione nel 1983, quando (oltre a vincere la 24 Ore di Le Mans con Cornu e Coudray) nei primi nove GP entra sei volte tra i primi dieci. Poi l'italiano Uncini si infortuna gravemente in Olanda, e Pellandini si vede offrire dal Team Gallina l'opportunità sognata da anni: a Silverstone è il più veloce nel test tra i candidati a quella Suzuki ufficiale, e sulla stessa pista può così coronare il suo sogno il 31 luglio 1983.
Giornata per lui, però, di gioie e poi di dolori: è 5o posto alle spalle di Roberts, Spencer, Mamola e Lawson, con il 2o miglior tempo sul giro, quando incappa in una caduta che gli costa una brutta frattura alla caviglia destra. La sua stagione finisce lì, e anche se il Team Gallina lo confermerà per il 1984, la carriera purtroppo non decollerà: 5o sì al debutto in Sud Africa, ma poi mai oltre l'8o rango e il 12o nella classifica finale di quello che sarà il suo ultimo Mondiale nella classe 500.
Grandi momenti di sport ticinese, Pellandini gioie e dolori a Silverstone (11.06.2020)
RSI Sport 11.06.2020, 10:15
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