Nell’anno in cui Singapore festeggia i sessant’anni di indipendenza dalla Malesia, Noè Ponti celebra la sua prima medaglia iridata in vasca lunga. È un bellissimo argento, figlio di una gara senza errori, dove però il francese Maxime Grousset si è impossessato dell’oro per tre soli piccoli, miseri e dolorosi centesimi. La gioia è comunque più grande del rammarico ed è arrivata proprio a Singapore, città in cui solo qualche mese fa il nuotatore del Gambarogno ha riscritto la storia, firmando per la prima volta il record mondiale in vasca corta.
Noè e Singapore hanno un feeling speciale. Anzi, Noè in Asia ha vissuto i sussulti più importanti della sua ancora giovane carriera, perché in questa zona del mondo - ce lo ricordiamo tutti - è iniziata l’epopea del 24enne ticinese con il bronzo vinto alle Olimpiadi di Tokyo. Quattro anni separano le due imprese di Ponti in vasca lunga, nel mezzo qualche comprensibile delusione, la costanza però di esserci sempre in tutte le finali e un dominio inscenato nel contesto della vasca corta. Una crescita esponenziale che lo ha portato, in un quadriennio, nel gotha dell’acqua clorata.
Il futuro è tutto da scrivere passando dall’Asia all’America, prossimo teatro, nel 2028, di quell’appuntamento olimpico che potrebbe definitivamente consacrarlo ben oltre i nostri confini nazionali. Ma senza andare così lontano, qui a Singapore c’è ancora un sogno da inseguire nei 100m delfino.
Mondiali, la finale dei 50m delfino con Noè Ponti (LA2 Sport Live 28.07.2025, 13h00)
RSI Sport 28.07.2025, 14:01