Il cielo sopra i Giochi di Milano Cortina sarà privo di stelle, perlomeno quelle elvetiche di velocità. In un mese davvero sfortunato, la selezione rossocrociata ha perso (almeno) due astri del suo firmamento - Lara Gut-Behrami e Michelle Gisin - a causa di gravi infortuni, con Corinne Suter che dovrebbe invece ristabilirsi in tempo per febbraio.
A Tempi Supplementari si è discusso con Ivano Nesa, allenatore della Nazionale femminile di velocità, di sensazioni e aspettative interne alla squadra, con lo sguardo giustamente rivolto più a presente e futuro che al recente passato: “Le ultime settimane sono state molto difficili e hanno inflitto duri colpi al morale delle ragazze, per quanto sia le giovani che le atlete di maggiore esperienza si siano comportate più che bene. Il ricambio generazionale era già previsto nell’arco dei prossimi 1-2 anni; ora non ci resta che confrontarci con il nuovo scenario presentatosi bruscamente e all’improvviso, potendo comunque ancora contare su brave atlete”, ha dichiarato l’elvetico.
Non possiamo giudicare o prevedere le scelte che Michelle e Lara prenderanno rispetto alle loro carriere. Sono due campionesse e quello che importa è che ritornino in piena salute. Noi ci saremo, sia se vorranno continuare sia se decideranno di smettere
Ivano Nesa
Una Nazionale femminile di velocità che affronterà i Giochi con obiettivi diversi rispetto a quelli ipotizzabili fino a poche settimane fa, puntando molto sul talento di Malorie Blanc, reduce dall’ottima sesta posizione nel super G di St. Moritz. Tuttavia, Nesa precisa come il gioiellino rossocrociato debba essere salvaguardato dalle (inevitabili) pressioni e attese riposte sul suo conto: “Malorie è forte, una delle più giovani in Coppa del Mondo e scia davvero bene. D’altro canto, è necessario lasciarle il tempo di lavorare in tranquillità e crescere”.
Bisogna evitare di sovraccaricare di responsabilità le giovani atlete a nostra disposizione. La situazione è cambiata e gli obiettivi a livello nazionale con essa. Non dobbiamo più pensare a una squadra da prime posizioni; siamo outsider e dovremo costruire una nuova dinamica
Ivano Nesa
In chiusura, una riflessione anche sulla sicurezza nel mondo dello sci agonistico, specialmente quello di velocità. In questa prima parte di stagione sono oltre la decina le atlete che hanno dovuto chiudere prematuramente il loro anno sportivo a causa di gravi infortuni. Solo sfortuna o si potrebbe fare qualcosa di più? “Ogni incidente fa storia a sé: può essere determinato dalla meteo così come da un’errata interpretazione della linea da seguire. Tuttavia, è possibile lavorare sulle protezioni, per esempio rendendo la tuta meno veloce o implementando la sicurezza offerta dai caschi, che non hanno seguito l’evoluzione dei tempi. La speranza è che la FIS possa compiere qualche passo avanti, per quanto gli interessi economici non siano forti come verso altri sport”.
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Tempi Supplementari 16.12.2025, 09:02
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