Pioggia, Camilla e shopping

dall'inviato a Londra Stefano Ferrando

Prima una leggera brezza, benvenuta viste le temperature di ieri. Quindi le prime nubi. Infine una, due, tre... poche gocce tanto che le strade non sembrano nemmeno bagnarsi. Ma il cemento non è l'erba, specie se questa è la più preziosa e curata al mondo. Così Wimbledon ha vissuto oggi le prime ore di pausa, di attesa paziente che il cielo scaricasse quelle due lacrime (di gioia) prima di applaudire eroi ed eroine impegnati nella quarta giornata. Così mentre Camilla stringeva le mani in player's lounge di Nadal e Berdych, i comuni mortali dovevano trovare qualcosa da fare nell'attesa. Nessun problema, aspettare è un arte a Church Road ed è ben conosciuta... qui non troverete qualcuno impreparato. C'è chi, cestino di vimini alla mano, estrae flûte e champagne (anche qualche prosecco, perché la crisi si sente pure a Wimbledon... E poi uno dei gadget di quest'anno è una specie di termosacchetto proprio per questo genere di bottiglie).

Qualcuno non attendeva altro invece per fiondarsi in uno dei tanti negozi del parco: dall'asciugamano (sempre uguale, con gli stessi colori verde, viola ed oro ma con l'anno del torneo in corso ben evidenziato) alla t-shirt (sempre lei, bianca con il logo di Wimbledon), la corsa allo shopping selvaggio ha trovato nella debole pioggia mattutina una fedele alleata. Shopping che diventa poi compulsivo quando qualsiasi oggetto, soprattutto il più inutile o orrendo, si trasforma nel gadget da avere a tutti i costi. Sì perché finché sarai a Wimbledon parrà speciale ma quando tornerai a casa... quella tazza sarà un'inutile aggiunta ad una collezione smisurata. La penna con la pallina gialla a fare da tappo, non funzionerà più e quella orribile collezione di calamite finirà nel cassetto della cucina. E vogliamo parlare delle palline, che alla fine pure il vostro gatto si dimenticherà?...