La Piazza Grande nel 1980
La Piazza Grande nel 1980 (© Locarno Film Festival / Simon Maya)

Locarno Film Festival: quando le stelle ti guardano negli occhi

A Locarno, da 75 anni, i protagonisti del cinema d'autore sono tasselli splendenti di un mosaico umano fatto di incontri e dialogo. Ognuno di loro ha lasciato una traccia indelebile, diventando per sempre parte del genoma artistico del festival.

  • Stampa
  • Condividi
  • a A

In 75 anni di storia il Festival di Locarno ha presentato migliaia di pellicole provenienti da tutto il mondo, facendo della località sul Verbano una delle capitali mondiali del cinema d'autore. A rappresentare i film sono giunti registi, attori e produttori con i quali il pubblico locarnese, grazie alla proverbiale atmosfera informale e conviviale del Festival, ha potuto entrare in contatto. Una dimensione d'incontro che ha pochi eguali in eventi di questo spessore e che fa del Festival non una sterile vetrina, ma un'esperienza di scambio e di arricchimento reciproco. Volti e sguardi eterogenei, ma egualmente rilevanti, che hanno segnato il Festival e i suoi spettatori in questi decenni e che abbiamo cercato di rappresentare in questa selezione di interviste d'archivio.

Il 1960 vede fra gli ospiti una delle più importanti figure della storia del cinema: Marlene Dietrich. La nomea dell'attrice è tale da non passare inosservata nemmeno sulle quiete sponde del Verbano, dove si mobilitano giornalisti e paparazzi. Il Festival le rende omaggio nel parco del Grand Hotel, in una serata che la vede ospite insieme al regista Josef von Sternberg, alla quale la lega una grande amicizia e che l'ha diretta in sette lungometraggi, fra cui L'angelo azzurro del 1930.

Marlene Dietrich, una diva per il Festival

Marlene Dietrich, una diva per il Festival

Festival ohne Smoking, 3 agosto 1960

È un presidente di giuria di grandissimo prestigio quello del Festival 1963: Michel Simon, protagonista di film come La Chienne di Jean Renoir, L'Atalante di Jean Vigo e Le Quai des brumes di Marcel Carné. Fra i riconoscimenti, la Vela d'argento viene assegnata a una giovane regista italiana, Lina Wertmüller, per il suo film di debutto: I basilischi.

Al 17. Festival di Locarno la Vela d'oro per il miglior film è stata assegnata a L'asso di picche (Cerny Petr), opera prima del regista cecoslovacco Milos Forman. Nella sua carriera Forman vincerà per ben 2 volte l'Oscar per la miglior regia: nel 1976 per Qualcuno volò sul nido del cuculo e nel 1985 per Amadeus. Fra gli altri ospiti della manifestazione, Jean-Luc Godard, autentico simbolo della nouvelle vague francese, che a Locarno ha presentato Bande à part , da lui definito "un western di periferia".

Nella premiazione del Festival del 1965 spicca il riconoscimento attribuito dalla giuria al giovane regista italiano Marco Bellocchio, premiato con la Vela d'argento per il suo lungometraggio d'esordio: I pugni in tasca. Marco Blaser ci racconta uno spaccato del film, intervistando lo stesso regista, nonché i tre interpreti principali presenti a Locarno: Paola Pitagora, Lou Castel e Marino Masé.

Marco Bellocchio a gonfie vele

Marco Bellocchio a gonfie vele

Vele d'oro, 2 agosto 1965

Il 1981 segna il debutto cinematografico di Massimo Troisi. Il suo Ricomincio da tre, di cui è interprete e regista, arriva a Locarno dopo gli ottimi riscontri ottenuti in Italia. Con il suo inconfondibile stile, Toisi inscena un divertente siparietto in compagnia del nostro Gino Buscaglia.

C'è già tutto lo Spike Lee che ben conosciamo, nello sguardo del giovane regista premiato a Locarno nel 1983 con il Pardo d'argento per il suo film d'esordio. Ironico, arrabbiato, tagliente – è il caso di dirlo – Joe's Bed-Stuy Barbershop: We Cut Heads è il film di diploma del regista nativo di Atlanta, presentato a Locarno fra i lungometraggi in concorso. Per Spike Lee si tratta della prima volta fuori dagli Stati Uniti.

Spike Lee, debutto d'argento

Spike Lee, debutto d'argento

XXXVI Festival Internazionale del film, 14 agosto 1983

Jim Jarmusch, regista fra i più noti della scena indipendente americana, è in concorso a Locarno nel 1984 con il suo Stranger Than Paradise. La pellicola, dopo la prestigiosa Caméra d'or al Festival di Cannes, si aggiudica anche il Pardo d'oro per il miglior film.

Presente al Festival di Locarno del 1986 con il film Daunbailò (Down by Law) di Jim Jarmusch, mostrato in Piazza Grande per il programma del Concorso internazionale, Roberto Benigni affronta l'intervista alle nostre telecamere con il consueto humour scanzonato. Con lui la futura moglie Nicoletta Braschi, anch'essa nel cast del film.

Nel 1989 il regista finlandese Aki Kaurismäki viene intervistato dai colleghi della DRS alla foce della Maggia, davanti allo snack-bar. In questo contesto poco chic ma pienamente in linea con il personaggio, Kaurismäki dispensa perle della sua saggezza sarcastica e disillusa, parlandoci del suo approccio al cinema – il suo Ariel è mostrato fuori concorso al Festival di Locarno – e alla vita, nonché della cinematografia finlandese e del pubblico del suo paese. La manifestazione locarnese gli dedicherà nel 2006 una retrospettiva integrale.

John Turturro è ospite a Locarno nel 1992 con la sua pellicola d'esordio in qualità di regista: Mac. Il film, mostrato nel programma di Piazza Grande, racconta la vita delle minoranze europee nei cantieri americani degli anni Cinquanta. Mario Conforti approfitta di uno stabile in costruzione nel centro di Locarno, per svolgere l'intervista con l'attore (e regista) americano in un contesto che richiami quello dell'opera.

Un film in cantiere per John Turturro

Un film in cantiere per John Turturro

Qui Locarno 92, 12 agosto 1992

Kathryn Bigelow, prima donna a vincere l'Oscar per la miglior regia grazie a The Hurt Locker nel 2009, svolge al Festival del 1993 il ruolo di giurata. Un'occasione per parlare del suo cinema così come dello stato del cinema d'autore internazionale, in un'intervista raccolta da Nicola Franzoni. La regista californiana era già stata al Festival di Locarno 12 anni prima con il suo film di debutto Loveless (allora ancora intitolato Breakdown), mostrato in Piazza Grande.

Presente al Festival di Locarno nel 1993 in qualità di protagonista de La ribelle di Aurelio Grimaldi, a soli 19 anni Penélope Cruz emerge come una delle attrici più interessanti del cinema d'autore europeo. Dopo il folgorante esordio in Jamón jamón di Bigas Luna dell'anno precedente, è ora impegnata con gli studi a New York. Nell'intervista rilasciata a Federico Jolli, si racconta confermando in pochi minuti tutto il carisma e l'energia che ne contraddistingueranno la prestigiosa carriera.

Il grande regista statunitense Samuel Fuller viene premiato in Piazza Grande con il Pardo d'onore, riconoscimento istituito nel 1989 dal Festival di Locarno per omaggiare le personalità che hanno segnato in maniera indelebile la storia del cinema. Per l'occasione è stato proiettato in Piazza il suo western Quaranta pistole (Forty Guns) del 1957. La giornalista Irene Bignardi – che sarà poi Direttrice artistica del Festival dal 2000 al 2005 – ne traccia un breve profilo.

A Samuel Fuller il Pardo d'onore

A Samuel Fuller il Pardo d'onore

Telegiornale 20:00, 13 agosto 1993

Astro nascente di Hollywood, Sandra Bullock è a Locarno nel 1994 per presentare il film Speed di Jan de Bont. L'attrice, rimasta molto colpita dalla Piazza Grande, si racconta fra pro e contro della sua recente impennata di popolarità.

Riflessione caustica, amara sul ruolo della TV nella cultura popolare americana, Da morire (To Die For) è in programma in Piazza Grande al Festival di Locarno del 1995. A parlarcene sono due degli ospiti più attesi di quell'edizione del Festival: l'attore Matt Dillon, all'apice della popolarità, e il regista Gus Van Sant, vincitore nel 2003 della Palma d'oro a Cannes per il film Elephant.

Ospite a Locarno per un omaggio alla sua carriera nel 2005 – il Festival le ha attribuito l'Excellence Award – Susan Sarandon parla delle sue prime impressioni della rassegna locarnese.

Susan Sarandon, attrice d'eccellenza

Susan Sarandon, attrice d'eccellenza

Il Quotidiano Cronaca, 8 agosto 2005

Nel 2012 il Festival di Locarno rende omaggio a Harry Belafonte conferendogli il Pardo alla carriera. Il cantautore e attore statunitense di origini giamaicane, soprannominato "il re del Calypso", ha scritto pagine indelebili della storia del ventesimo secolo, affiancando all'intensa produzione artistica un'incessante battaglia per i diritti umani.

Locarno omaggia Harry Belafonte

Locarno omaggia Harry Belafonte

Festival del film Locarno 2012, 6 agosto 2012

 

Premiata con il Pardo per la sua interpretazione in Short Term 12, intensa storia fatta di disagio giovanile e della difficoltà di combattere i propri fantasmi interiori, Brie Larson, che nel frattempo era già ripartita da Locarno, invia al Festival del film una video-cartolina di ringraziamento per la serata della premiazione del 2013. L'attrice intraprenderà negli anni successivi un'importante carriera a Hollywood, vincendo l'Oscar nel 2016 per il film Room e recitando in autentici "blockbuster" come Captain Marvel e Avengers: Endgame.

Brie Larson: prima dell'Oscar, il Pardo

Brie Larson: prima dell'Oscar, il Pardo

La Notte dei Pardi, 17 agosto 2013

La 67. edizione del Festival di Locarno rende omaggio alla regista e franco-belga Agnès Varda, insignendola del Pardo d'onore. Con il suo proverbiale animo divertito e frizzante, la cineasta – fra le figure femminili più importanti e influenti del cinema d'autore – ha scherzato con il Direttore artistico Carlo Chatrian e con il pubblico di Piazza Grande, conquistando tutti i presenti.

Lo "zoo" di Agnès Varda ha un nuovo ospite

Lo "zoo" di Agnès Varda ha un nuovo ospite

Festival del film Locarno 2014, 11 agosto 2014

Olmo Giovannini
Condividi