L’agenzia statunitense antidoping (USADA) ha annunciato mercoledì di aver aperto una procedura contro Lance Armstrong, accusandolo di essersi dopato dal 1996 al 2011 e di aver spinto altri a farlo. Di conseguenza il vincitore di sette Tour de France è sospeso da ogni attività agonistica, in particolare non potrà partecipare all'Ironman di Nizza del prossimo 24 giugno.
L’USADA ha inviato una lettera all’ex ciclista americano, ora diventato triatleta, e a cinque suoi collaboratori, fra i quali il suo ex direttore sportivo, il belga Johan Bruyneel (attuale direttore della RadioShack), e il suo preparatore, l’italiano Michele Ferrari.
Secondo l’accusa Armstrong avrebbe fatto ricorso all’EPO, alle trasfusioni sanguigne, al testosterone, all’ormone della crescita e al cortisone fra il 1996 e il 2005. Inoltre vi sarebbero campioni sospetti di urina - risalenti a un giro della Svizzera del 2001 - e di sangue - raccolti nel 2009 e 2010 - a suffragare la tesi, oltre alle testimonianze di ex compagni di squadra quali Floyd Landis e Tyler Hamilton.
“Sono stato avvisato che l’USADA, un’organizzazione finanziata dai contribuenti ma governata dalle proprie regole, aveva l’intenzione di ritirar fuori storie vecchie di sedici anni per impedirmi di gareggiare nel triathlon e cercare di togliermi le mie vittorie al Tour de France”, ha dichiarato il texano. “Sono accuse senza fondamento”, ha aggiunto, sottolineando che i testimoni citati sono gli stessi che erano stati interrogati nel corso dell’inchiesta federale del 2010, che si era conclusa con un decreto d'abbandono.