Ultima puntata Edizione straordinaria

Pizza Connection 

LA 1, lunedì 11 dicembre, 21.10: quando la cronaca diventa storia

  • 4 dicembre 2023, 11:34

Pizza connection

RSI Alla RSI 29.11.2023, 14:28

L’ultima puntata di Edizione straordinaria (LA 1, lunedì 11 dicembre, 21.10) - e il gioco di parole è fin troppo facile - racconta “Un giro di soldi stupefacente”. Eh sì, si rievoca quel caso di cronaca giudiziaria che davvero fece scorrere a fiumi l’inchiostro della stampa di allora passato alla nostra storia come la “Pizza Connection” (anni di riferimento criminale: 1981 - 1986). 


Una vicenda che inizia con un ritrovamento, quello di un’auto. La vettura, che si presenta in circostanze sospette, ha il motore spento. Ci troviamo in un anonimo parcheggio di Losone, a ridosso del motel dove qualcuno ha prenotato una stanza, dove un uomo aspetta e fuma. Nel buio della notte un’ombra avanza verso la vettura. Si fa aprire la portiera e spara. Un colpo di pistola alla nuca. Un’esecuzione. Sul selciato a ridosso della portiera il killer lascia un proiettile destinato a chi era scampato a quella mattanza: un poliziotto ticinese, Fausto Cattaneo, infiltrato nei cartelli della droga. La vittima era l’ultimo che lo aveva visto vivo poche ore prima.  


 Ma chi è l’uomo trovato cadavere? E cosa c’è dietro quella esecuzione?  


Lui si chiamava Alessandro Troja. Aveva una somiglianza straordinaria con l’attore Jean Gabin e soprattutto alle spalle un passato giudiziario pesante. Già, ma da qualche tempo era passato dall’altra parte della barricata. Era diventato un informatore della polizia. Si capisce subito - questa la conclusione di chi è incaricato delle indagini - che quella esecuzione è un omicidio di mafia, il primo e l’unico mai avvenuto in Ticino. Era il 1990.  


“Per la prima volta si scopre che la criminalità organizzata internazionale non c’è soltanto al di là dei nostri confini”, commentano i mass media del tempo. 


Da noi la mafia non uccide, non regola i suoi conti, agisce in silenzio. Il Ticino e le sue fiduciarie servivano a un grande disegno: riciclare i soldi della droga. Valigie piene di dollari stropicciati provenienti dagli Stati Uniti attraversano la dogana di Chiasso per raggiungere le casseforti di banche e fiduciarie.  


Quel fiume di soldi nasconde un’attività gestita dalla mafia, sulla quale indagano i magistrati svizzeri e italiani. Un’indagine dal nome bizzarro: Pizza Connection. Un’inchiesta articolata che si svolge dalla fine degli anni 80 tra gli Stati Uniti, l’Italia e la Svizzera. Una rete di pizzerie controllate dai boss della mafia funge da terminale del traffico di droga. I soldi, come d’abitudine, arrivano nel nostro Paese. 


In quegli anni nella Confederazione non esisteva il reato di riciclaggio e quel fiume in piena di denaro che passava sotto gli occhi di tutti finiva nelle nostre banche. Tutto alla luce del sole. Fino a quando un giovane procuratore, Paolo Bernasconi, tenta - si disse - un azzardo giuridico: punire i trasportatori e i cambisti di valuta alla stregua dei trafficanti di droga.  


L’obiettivo: riuscire a dimostrare che quelle transazioni di denaro, apparentemente legali, servivano a finanziare il narcotraffico che collegava la Svizzera alla Turchia, all’Italia e agli Stati Uniti.  


Tra l’85 e l’86 si aprono i processi. A New York, a Palermo e a Lugano. Processi che portano alle condanne di mafiosi di primo piano come Gaetano Badalamenti. Ma anche di gregari di tutto rispetto, i riciclatori di denaro sporco sulla piazza di Lugano e Zurigo: tra loro i trasportatori di valuta ticinesi e gli organizzatori del traffico collegati alle organizzazioni mafiose.  


Le condanne arrivano e confermano lo schema accusatorio.  


Tra i condannati figura anche un siciliano, attivo da anni in Ticino e vicino alle organizzazioni mafiose. Dopo l’arresto però non sconterà tutta la sua pena nel carcere della Stampa: un anno dopo la condanna - è il 1986 - ottiene un permesso premio e fugge in Sudafrica con un passaporto svizzero intestato al suo compagno di cella. Oggi, dopo avere scontato una lunga pena detentiva in Italia, è tornato a commerciare in diamanti, ma non ha mai svelato i tanti segreti del riciclaggio ticinese e della Pizza Connection. Un affare scoppiato anni prima in quell’anonimo posteggio di Losone... 


Con questa puntata Lorenzo Buccella e Lorenzo Mammone, autori del programma, si congedano per questa stagione dal pubblico, non senza svelare un’ultima curiosità: qual è stato il momento che li ha toccati di più, tra i tanti, nel corso della realizzazione di Edizione straordinaria? Scopritelo guardando il loro incontro con Matteo Pelli su rsi.ch/play

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