Sabato 1° giugno su LA 1

Tanti auguri Clint! 

Sabato con... Eastwood per i suoi 94 anni

  • 27 maggio, 09:44

Sabato con... Clint Eastwood

RSI Alla RSI 22.05.2024, 14:39


“Sergio Leone non parlava inglese e io non parlavo italiano quando ci siamo conosciuti - dice il festeggiato del Sabato con... di questo sabato. Quindi ce la siamo cavata con il linguaggio dei gesti dove lui, essendo italiano, se la cavava molto meglio di me”. “Cosa ho preso da lui? Era bravissimo nei paesaggi, sapeva come esaltarli, ma soprattutto era estremamente audace, coraggioso, non ha mai avuto paura di provare qualcosa di nuovo, di mai fatto al cinema. Mi ha influenzato come regista in tante cose e sicuramente per il suo sguardo e la sua ironia. Con lui è stata comunque una grande avventura”. 


Parole e musica di Clint Eastwood che, lanciato nel mondo del cinema come attore dagli “spaghetti western”, nel corso delle stagioni ha saputo assurgere al ruolo di uno dei registi più interessanti di tutto il panorama internazionale: il prossimo 31 maggio festeggia 94 anni e per l’occasione sabato 1° giugno viene omaggiato su LA 1 dalle 20.40 con la diffusione di due suoi film


Si parte con Il corriere - The Mule (dopo la messa in onda il titolo sarà disponibile sul Play RSI per 7 giorni): è un film del 2018 diretto e interpretato da Eastwood (nato a San Francisco). È basato sulla storia vera di Leo Sharp, un veterano della guerra di Corea che divenne un corriere per il cartello di Sinaloa, interpretato dallo stesso Eastwood, raccontata dal giornalista Sam Dolnick nell’articolo del The New York Times The Sinaloa Cartel’s 90-Year-Old Drug Mule. Earl Stone (Eastwood) lavora come floricoltore. Ha la passione per la guida e possiede un pick-up, con il quale ha girato 41 Stati federali su 50 per la vendita dei suoi fiori. Ha una ex moglie, Mary, con cui è stato per dieci anni, ma da cui poi ha divorziatoper “colpa” dell’eccessiva importanza che Earl dava al suo lavoro. Il giorno del matrimonio della figlia Iris, Earl non si presenta, poiché impegnato in una convention cittadina di presentazione e vendita floreale. Quando si ricorda del matrimonio, Earl non vuole presentarsi, per non fare brutta figura. Da qui iniziano i suoi guai, finanziari oltre che familiari. Per dargli una mano, alcuni amici gli forniscono l’indirizzo di loro amici che sono in cerca di un corriere che trasporti la loro merce, proponendogli di candidarsi per tale impiego. Inizialmente Earl non vuole diventare un corriere, ma constata che, a causa della sua situazione economica in crisi, necessita di un lavoro... Un lavoro che non è proprio quello che si aspettava... 


La proposta per Clint si completa con Nel centro del mirino: è un film del 1993 diretto da Wolfgang Petersen, con Clint Eastwood, John Malkovich e Rene Russo. È il primo film realizzato con la piena collaborazione dei servizi segreti statunitensi. Una pellicola che si era annunciata con questa frase pubblicitaria: «Un assassino in libertà. Un presidente in pericolo. Solo un uomo tra di loro...». Frank Horrigan è un agente dei servizi segreti con una lunga esperienza alle spalle. Nel 1963 era addetto alla scorta personale di John Fitzgerald Kennedy, ma a Dallas non riuscì a proteggere il presidente e da allora è tormentato dai sensi di colpa. L’occasione giusta per il riscatto gli si presenta quando viene individuata una nuova minaccia nei confronti del presidente in carica, minaccia rappresentata da Mitch Leary, che Frank soprannomina Booth (il nome dell’assassino di Abraham Lincoln). Una sera Frank riceve una telefonata dal killer, il quale lo informa della sua intenzione di assassinare il presidente e sfida Frank a fermarlo. Dopo essersi fatto assegnare alla scorta del presidente, Frank riceve altre telefonate da Leary, il quale lo incita a una vera e propria partita, che terminerà solo se Horrigan riuscirà a salvare il presidente. 


Eastwood ha messo al servizio del cinema una personalità che non accetta compromessi, chiara, tagliente. Che non mai mai nascosto le sue idee, a partire della celebre dichiarazione politico-programmatica: “Chiunque sarà meglio di Obama”.  


“Ciò che mi interessa più di ogni altra cosa nel lavoro e nella vita è la ricerca della verità. Questo percorso mi spinge ancora a dirigere film”. Una frase che si riflette nella sua opera forse migliore: Potere assoluto (1997), in cui un ladro stomacato dalle bugie del Presidente degli Stati Uniti si mette in testa di smascherarlo. 


“Ho visto ogni genere di set. Sono stato su set cinematografici in cui tutti avevano i nervi a fior di pelle. Ma se cominci a urlare, a mostrarti insofferente, a schizzare da una parte all’altra, dai l’impressione di insicurezza. E questa diventa contagiosa. Si trasmette agli attori che diventano nervosi, poi si diffonde tra le maestranze e anch’esse si fanno irritabili, e questo non ti facilita le cose. E se io non sono di buon umore, se non riesco a comunicare questo stato d’animo, posso aspettarmi che gli altri lavorino serenamente”


Già, Clint che arriva sul set non di buon umore non deve essere uno spettacolo per educande... 

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