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Da RSI e USI nasce l’Osservatorio sulla criminalità organizzata

“Per avere successo nella lotta contro le mafie è importante lavorare tutti insieme. Dobbiamo ampliare le nostre conoscenze, scambiare informazioni e consolidarle"

  • 19.05.2021, 11:55

“Per avere successo nella lotta contro le mafie è importante lavorare tutti insieme. Dobbiamo ampliare le nostre conoscenze, scambiare informazioni e consolidarle. Parlare di mafie significa sensibilizzare sulla loro presenza. Significa riconoscere la loro esistenza, anche in Svizzera.”

Con queste parole la direttrice dell’Ufficio federale di polizia, Nicoletta Della Valle, ha salutato la nascita dell’Osservatorio ticinese sulla criminalità organizzata (O-TiCO), presentato mercoledì all’Università della Svizzera Italiana (USI).

L’Osservatorio è nato dall’iniziativa di tre giornalisti RSI: Francesco Lepori, Elena Boromeo e Mattia Pacella. Il centro di competenze, sviluppato in collaborazione con la RSI, è stato inserito nell’Istituto di diritto dell’Università (IDUSI), dove ha aperto i battenti il 1° gennaio scorso. La professoressa Annamaria Astrologo è la responsabile accademica dell’O-TiCO, Lepori – diventato collaboratore scientifico dell’USI – il responsabile operativo.

Il centro offre a studenti e ricercatori la possibilità di consultare il suo archivio, il cui “cuore” è costituito dalla raccolta dei casi giudiziari noti, più o meno legati al Ticino e, limitatamente all’ultimo decennio, al resto della Svizzera. Le inchieste sulle mafie italiane catalogate finora sono quasi un centinaio, per un totale di oltre 400 nomi. Ogni dossier (composto da atti giudiziari, articoli di stampa, servizi televisivi e radiofonici, fotografie, ecc.) è disponibile sia in versione digitale, sia in forma cartacea.

L’O-TiCO punta inoltre a organizzare diverse attività, dalle lezioni (non solo in ambito universitario) alle serate. Come il convegno previsto a Lugano il 16 settembre prossimo, nel quadro dei festeggiamenti per il 25esimo dell’USI. Lo scopo degli eventi, rivolti anche alla popolazione, è quello di promuovere a largo raggio la conoscenza del tema e l’educazione alla legalità.

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