L'Azienda

I due matti della pausa pranzo di Rete Tre

Ecco Simona Foglia e Ottavio Panzeri, al timone di Buon Up ogni giorno dalle 11.20. Ma chi sono veramente?

  • 19.05.2021, 13:45
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Prosegue il viaggio nella galassia di Rete Tre e questa volta conosciamo meglio i due protagonisti del mezzogiorno, coloro che riescono ogni giorno a farci ridere in attesa del pranzo. Parliamo di Simona Foglia e Ottavio Panzeri, al timone di Buon Up ogni giorno dalle 11.20.

Due mesi fa partiva Buon Up, un bilancio iniziale di questo nuovo programma di Rete Tre?

Simona: Un programma comico durante la pausa pranzo?! Stupendo! Ci ha dato modo di entrare nella vita dei nostri ascoltatori in una modalità nuova per noi. Una sorta di Andata-Ritorno, un viaggio e un momento di spensieratezza nel bel mezzo della giornata.

Ottavio: Buono direi, ci stiamo abituando all’interazione quotidiana a ore pasti (tra noi due e con il pubblico), stiamo imparando a conoscerci; ma è nata già da subito una bella community di persone “fuori come noi” che contribuiscono, con i loro messaggi e i loro canti spontanei, alla buona riuscita del rito collettivo.

Nella vostra trasmissione ironia e comicità la fanno da padrone. È difficile trovare sempre nuovi spunti per far ridere? A voi cosa fa ridere?

S: Ho la risata facile. Amo la spensieratezza e la comicità alla “Fantozzi”. Saper prendersi in giro, ridere di sé stessi, il dolce-amaro che la vita di tutti i giorni ci regala, rileggendo e narrando tutto in toni ridanciani che possono darci modo di vivere la realtà in modo diverso.

O: Negli ultimi anni la produzione umoristica, sui social soprattutto, è aumentata esponenzialmente: in qualsiasi momento della giornata ci si imbatte in qualcosa che fa ridere. Questa concorrenza accresciuta, anche di ottimo livello, obbliga l’aspirante umorista a uno sforzo ulteriore per strappare un sorriso. Comunque l’originalità è sempre a portata di mano, e dipende dalla personalità di chi applica il suo pensiero laterale alla realtà per evidenziarne i risvolti comici.

Mi fa ridere la capacità di illuminare una situazione da un’angolazione che ne rivela l’assurdità. Mi fa ridere chi sa ironizzare sulle proprie debolezze, sulle proprie ansie, sulle proprie sfighe (che sono poi universali), chi riesce a raccontare la vita con il distacco di chi non si prende sul serio.

Qual è il vostro rapporto con la musica?

S: Non potrei vivere senza musica. La radio mi accompagna in ogni momento della giornata da sempre. Sono decisamente una divoratrice di musica di ogni genere, dalle canzoni per cantare, al rock alla musica italiana e la world music. L'unica indicazione musicale che ho dato per il mio programma è che la musica sia solare, allegra e riconoscibile, cioè quella che penso sia adatta a una pausa pranzo.

O: Non ascolto musica regolarmente, ma ho delle periodiche ossessioni. Una che mi porto dietro dall’adolescenza è Paolo Conte. Sogno spesso di cantare come Frank Sinatra e mi sento realizzato (nel sogno): capisco che è quello per cui sono nato (sempre nel sogno).

In un programma come il nostro è importanti che la musica tenga alto il ritmo e l’umore: più che il singolo brano conta quindi il clima che la musica crea e che deve essere, ovviamente Up!

Una breve cronistoria della vostra carriera in RSI / Rete Tre.

S: Verso la fine del secolo scorso, cominciai a lavorare per la RSI. Avevo 23 anni. Il primo giorno, mentre varcavo le porte della radio, mi pareva di entrare in un paesaggio fantastico. Per interi pomeriggi a casa ascoltavo quelle voci: le percepivo vicine, ma anche appartenenti a un altro universo, colmo d’incantesimi e prodigi e, soprattutto, irraggiungibile.

A Rete3 cominciai la mia gavetta, rubando i segreti ai maestri del mestiere. Negli anni ho fatto di tutto: animazione, redazione, promo, organizzazione di eventi speciali, creazione e realizzazione dei programmi di punta di Rete3, comica, giullare, cantante, acrobata della parola e saltimbanco. Ma anche speaker e regista (be’, diciamo che so usare il mixer, via…).

Ho lavorato anche per la televisione (programmi musicali) e per Rete Uno. Sfogliando il calendario e qualche vecchia agenda, facendo qualche calcolo a mano e poi usando anche la calcolatrice, credo di avere trascorso mille milioni di ore in diretta.

O: Inizio a fine ’93 con “La pesca noce”: monologhi basati su giuochi di parole, storielle assurde e “Blister: Interviste a persone supposte”.

Poi in coppia con Simone Rissone creo la Signora Mario e il Duilio Gianinella, oltre a molti altri personaggi.

Con Paolo Guglielmoni do vita alla saga degli Annovazzi (Fernando e Giancarlo) a Piero Sannia (il mitomane) e al Camerier Carletto (gentile col cliente, una furia in cucina).

Con Flavio Sala nascono Fra Poco e Frate Andovai, Il collegio Santa Derelitta, il Regionale da Persogna e molti altri.

In diretta per anni co-conduco Parzialmente Scremato, introducendo “La stampa si rassegna”, a cura di Corrado Corrige.

E coi “social” come la mettiamo?

S: I social sono un’occasione per comunicare con il nostro pubblico, per creare un ulteriore ponte e per condividere passioni e tempo libero.

O: Con i social ho un rapporto altalenante: quando prendo molti like sono geniali, quando prendo pochi like sono un’inutile perdita di tempo.

RITRATTI

Simona Foglia

Nata l’11 ottobre 1745, sono alta magra grassa bionda mora occhi azzurri castani verdi ho 12 anni ma anche 20 o 30 o 45 e mi fermo lì. Nella vita è tutto una questione di riflessi.

Un’ultima informazione importante, che serve per capire tutto il resto: alla scuola dell’infanzia avevo il cuore come contrassegno.

Ottavio Panzeri

Sono un bravo ragazzo che non dà fastidio a nessuno. Mai avuto problemi con i vicini, dove mi metti sto. Sono dello scorpione ma sto cercando di smettere.

Sento che mio talento deve ancora esplodere e manifestarsi appieno, nel frattempo faccio la voce di Tristana.

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