Furono installati 12 anni fa in 10 comuni ticinesi dopo lunghe ed estenuanti trattative. Dove? Nei punti ritenuti più critici, dove vi erano stati molti gravi incidenti stradali, con morti e feriti. Ma quest’anno i radar fissi sono stati improvvisamente spazzati via dalle strade cantonali. A quanto pare non servivano più e la loro tecnologia era obsoleta.
E così gli apparecchi fissi sono stati spodestati da due radar semistazionari dell’ultima generazione, uno del Sopraceneri e l’altro nel Sottoceneri. In media rimangono in un comune per 5 giorni, poi vengono spostati. Si possono trovare ovunque ma soprattutto vicino a scuole, incroci pericolosi e punti sensibili dove gli automobilisti tendono a schiacciare il pedale del gas.
Tutti felici e contenti allora? Non proprio. A cominciare dai comuni che dopo anni di battaglie per conquistare un radar fisso da un giorno all’altro lo hanno visto sparire, senza spiegazioni. Un modo di fare che ha mandato su tutte le furie alcuni dei sindaci interessati dal drastico provvedimento. Ma non solo loro: anche mamme, papà, pedoni, ciclisti e lavoratori sono preoccupati e si interrogano sul motivo di questa decisione. E soprattutto si chiedono, cosa succederà adesso? L’incubo di un brusco ritorno al passato è in agguato e qualche incidente grave c’è già stato.
Ma che bisogno c’era di smantellare questi apparecchi se il loro scopo era quello di far rallentare gli automobilisti e di prevenire gli incidenti? Forse non servivano più a “fare cassa”? Non si potevano lasciare dov’erano aggiungendo i due nuovi apparecchi semistazionari?
Radar fissi addio! Esplode la protesta
Patti chiari 22.03.2019, 21:10
Ne parliamo in studio con il portavoce della polizia cantonale Renato Pizzolli e tre sindaci preoccupati: il sindaco di Agno Thierry Morotti, il sindaco di Gambarogno Tiziano Ponti e il sindaco di Vezia Bruno Ongaro.