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PATTI CHIARI 03.10.2025

Vini dealcolizzati: una nicchia in espansione

In un mondo sempre più attento alla salute, il vino tradizionale sta perdendo terreno. C’è però un’alternativa che cerca di mantenere gusto e piacere di un calice senza i rischi dell’alcol: il vino dealcolizzato, un prodotto relativamente nuovo che sta conquistando ristoranti, supermercati e cantine svizzere

Un calo record nel consumo di vino
In Svizzera, il consumo di vino tradizionale è calato dell’8% e, per i vini locali, del 16%. Tra i motivi, una maggiore consapevolezza dei pericoli dell’alcol, classificato ufficialmente come sostanza cancerogena: non esiste infatti una quantità “sicura” di alcol da assumere senza correre rischi per la salute, ricorda il dottor Alberto Moriggia, responsabile di Ingrado, centro di competenza ticinese contro le dipendenze. Cresce quindi la domanda di alternative sane: Patti chiari esplora come il vino dealcolizzato stia diventando la scelta ideale per aperitivi, donne in gravidanza, chi segue uno stile di vita sano o per convinzioni religiose.

Dal vigneto alla bottiglia: come nasce il vino senza alcol
La dealcolizzazione del vino non è un concetto nuovo: già nel 1907 un medico tedesco scoprì come rimuovere l’alcol dal frutto di Bacco. Oggi, il processo è più evoluto. Uno di questi è l’osmosi inversa. C’è chi in Vallese ha già acquistato un costoso impianto per dealcolizzare i vini, il che fa aumentare (come avviene in questi casi) il prezzo di vendita per via della lavorazione extra, promettendo tuttavia di conservare la qualità del prodotto. Nel canton Vaud, c’è chi ha già venduto decine di migliaia di bottiglie del suo rosé senz’alcol, ma dopo averlo fatto dealcolizzare all’estero.

Test alla cieca tra clienti e sommelier
Un viaggio tra vigneti, laboratori e degustazioni per capire se i vini senz’alcol possano davvero convincere i consumatori e gli esperti. Il pluripremiato sommelier Paolo Basso ha assaggiato per la prima volta 9 vini dealcolizzati assieme: i bianchi escono meglio, ma sono lontani dal vino tradizionale. Sono bevande piacevoli, ideali al bar. E i pareri del pubblico? Degustazioni in ristoranti ticinesi e al Mercato del Gusto di Ascona tra opinioni contrastanti.

Non poteva mancare l’analisi di laboratorio: tutti i vini rispettano i limiti legali sulla quantità d’alcol ammessa. La biologa Alessandra Noseda ricorda che un bicchiere di vino normale contiene circa dieci volte le calorie contenute in un vino dealcolizzato: in conclusione, è quest’ultimo che quasi azzera i rischi per la salute. Tuttavia, per garantire gusto e conservazione dei prodotti senz’alcol, spesso vengono aggiunti additivi.

I vini dealcolizzati restano una nicchia in espansione, tanto che anche la grande distribuzione si sta muovendo in questa direzione. Anche un grossista ticinese di vini prevede un angolo dedicato a quelli dealcolizzati, che rappresentano una risposta a un’esigenza di mercato in crescita, guidata da una maggiore attenzione alla salute e da cambiamenti nelle abitudini di consumo. Tuttavia, la strada per eguagliare la complessità e la tradizione del vino alcolico è ancora lunga. Tra processi tecnologici innovativi, pareri discordanti di esperti e consumatori, e questioni legate agli ingredienti, il dibattito resta aperto.

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