Markus Imhoof durante una conferenza stampa alla Berlinale 2018
Alphaville

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Premiato il regista svizzero Markus Imhoof; Dürrenmatt in Marocco; DOSSIER – Tortura (1./5), di Marco Pagani

  • Keystone
  • 12.12.2022
  • 49 min
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Premiato il regista svizzero Markus Imhoof
Orso d’Argento a Berlino con "La barca è piena", il suo cinema ci ha raccontato le prigioni dei legami famigliari e le chiusure della nostra società. In occasione della Giornata mondiale dei diritti umani, il regista Markus Imhoof verrà insignito questa sera, a Torino, del Premio Maria Adriana Prolo fondatrice del Museo Nazionale del Cinema, un’iniziativa sostenuta anche dal Consolato generale di Svizzera a Milano.

Dürrenmatt in Marocco
Ieri sera è andata in scena a Marrakech in lingua darija (l’arabo marocchino) "Il processo per l’ombra dell’asino" del drammaturgo svizzero Friedrich Dürrenmatt, un’opera radiofonica degli anni ’60 che racconta in chiave tragicomica di un vero processo all’ombra di un asino avvenuto nell’antica città greca di Abdera. Un testo che riflette sulla creazione, la narrazione e la salvaguardia dei grandi valori umani, in particolare la giustizia. L’opera è realizzata con la collaborazione della compagnia per le arti drammatiche di Marrakech “Anfaas”, ed è stata ideata e diretta da Alan Alpenfelt: artista, conduttore e regista radiofonico e teatrale, nonché collaboratore di Rete Due.

DOSSIER – Tortura (1./5)
Il tema del dossier di questa settimana è la tortura: il punto di partenza è un libro, appena stampato in Italia ma in realtà uscito nel 1958 in Francia (e subito ritirato dalla censura). Si tratta di "La question", di Henry Alleg, uscito in Italia da poco per Einaudi con il titolo "La tortura". Il contesto è quello della guerra di liberazione algerina. Henry Alleg, direttore del giornale “Alger républicain”, giornalista francese e membro del Partito comunista, venne arrestato dalla polizia francese nel 1957 per il suo sostegno alla resistenza algerina e brutalmente torturato. Trasferito in un’altra prigione grazie alla solidarietà internazionale, qui scrisse il suo libro autobiografico, subito censurato. Un libro forte, crudo, la cui recente riedizione italiana ci permette una riflessione a tutto tondo su uno dei metodi di coercizione più utilizzati nella storia umana.

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