Sette non professionisti, uomini e donne, anziani, anzi vecchi, usando questa parola senza tabù, sono i protagonisti dello spettacolo La vie secrète de vieux. C’è un tempo in cui l’amore, il desiderio, la sessualità smette di esistere? La vecchiaia può essere altro? Ad esempio, la riscoperta di un corpo, di uno spazio sociale, di libertà? Questi temi sono al centro del lavoro firmato da Mohamed El Khatib, considerato tra i più interessanti esponenti del teatro di documentazione. Il regista è tornato al Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea sabato 5 ottobre, continuando ad indagare biografie e storie personali trascinandole in un rituale collettivo capace di interrogare la nostra esistenza. L’intervista di Tiziana Conte.
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