Giocattoli di guerra per bambini
Alphaville

Il gioco della guerra

Nelle guerre contemporanee gli eserciti si esercitano sui videogiochi. Se ne parla con il giornalista Emilio Cozzi e con Matteo Bittanti, esperto di nuovi media e videogiochi

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  • 2.11.2023
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Di: Marco Pagani

La guerra si intreccia con il gioco da quando esiste. Le spadine di legno dei bambini della Grecia antica, i più moderni soldatini di piombo, le pistole ad acqua. Esiste un elemento “divertente” nel far finta di fare la guerra, che sarebbe retorico negare.
Questo connubio tra guerra e gioco ha sempre avuto anche una funzione preparatoria, per così dire. I bambini che fin da piccoli giocavano con armi finte, si preparavano a combattere, diventati grandi, con quelle vere.

Tutto questo, con la nascita dei videogiochi, si è trasformato al punto che oggi sono gli eserciti dei vari stati a collaborare con le industrie dei videogiochi, per avere prodotti sempre più realistici sui quali addestrare le loro truppe.
Ne parliamo oggi con Emilio Cozzi, giornalista e critico videoludico, autore della serie podcast di Radio 24 “Videogame - Molto di più in gioco”; e con Matteo Bittanti, esperto di nuovi media e videogiochi, coordinatore didattico del Master of Arts in Game Design all’Università IULM di Milano. 

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