collezione Bührle
Alphaville

L’arte rubata, perduta e ritrovata

Memoria e restituzioni delle opere razziate dai nazisti

  • Oggi
  • 26 min
  • Cristina Artoni e Mario Fabio
  • Imago Images
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Due gli spunti da cui prende le mosse il dibattito di oggi: le notizie più recenti che riguardano la controversa collezione Bührle, al centro di un riesame sulle opere d’arte di dubbia provenienza, e l’uscita di pochi giorni fa per Il Mulino del saggio di Fabio Isman, L’arte razziata dai nazisti. Gli ultimi prigionieri di guerra.

Al centro del Dibattito di Alphaville il tema della restituzione e del risarcimento per le opere d’arte trafugate, una questione che, a ottant’anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, continua a sollevare interrogativi etici, giuridici e storici. Le ricerche di provenienza hanno portato alla luce centinaia di opere passate di mano durante gli anni del nazismo — spesso confiscate a famiglie ebraiche, vendute o scomparse nei mercati neri dell’Europa occupata. E così oggi non si tratta solo di capire chi sia il legittimo proprietario, ma anche quale ruolo abbiano avuto musei, collezionisti e istituzioni finanziarie nel mantenere o occultare queste eredità scomode.

A discuterne, Fabio Isman, giornalista e scrittore, da anni impegnato nello studio del traffico illecito d’arte e autore del saggio appena pubblicato, e Andrea Raschèr, giurista svizzero e presidente della Commissione Indipendente SKKG, impegnata proprio nelle ricerche di provenienza e nei processi di restituzione delle opere d’arte contese.

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