Man with saxophone on dark background
Bourbon Street

Con leggerezza

Ai confini tra jazz e altre esperienze musicali

  • Oggi
  • 47 min
  • Claudio Farinone
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Oggi la puntata di Bourbon Street accoglierà un ospite: si tratta del chitarrista e compositore genovese Luca Falomi, che ha dato alle stampe un nuovo album dal titolo Myricae, ispirato alla nota raccolta di poesie di Giovanni Pascoli. Nel suo nuovo lavoro, uscito da pochi giorni per la label Abeat, Falomi si avvale di alcuni fidi collaboratori: Stefano Della Casa, produttore e creatore di suggestive sonorità elettroniche, Marco Fadda alle percussioni, Giovanni Ceccarelli al piano Fender Rhodes e la vocalist Giulia Beatini.
La musica di Falomi naviga ai confini tra jazz, linguaggi classici e contemporanei, avanguardia e mondi “etnici”.

Un altro musicista da sempre ai confini tra i linguaggi è il tunisino Anouar Brahem, che pubblica un nuovo lavoro per la sua fida casa discografica ECM, dal titolo After the last sky.

Per questo lavoro, registrato nel nostro Auditorio RSI Stelio Molo, Brahem si avvale di due colossi del jazz quali il pianista Django Bates e il contrabbassista Dave Holland, e di una violoncellista d’estrazione classica ma di grande apertura come Anja Lechner.

Improvvisazione, sperimentazione e sguardi verso il free jazz, scaturiscono dal nuovo album del clarinettista svedese Christer Bothén, accompagnato dal vibrafonista e batterista Kjell Nordeson e dal bassista Kansan Zetterberg. Il disco si compone di solo due lunghi brani di ampia improvvisazione, stretto interplay e notevole inventiva.

Infine, un ascolto dall’ultimo album della cantante greca Savina Yannatou, pubblicato da ECM, dal titolo Watersong. Voce straordinaria e ispirazioni provenienti dalla sua notevole band Primavera en Salonico.

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