salute mentale
Charlot

La mente inquieta

Storie di disagio mentale fra teatro, cinema e podcast

  • Ieri
  • 1 h e 55 min
  • Mario Fabio
  • iStock

La mente umana è un intreccio di luci e ombre. Vivere in equilibrio sulla linea sottile che separa la “normalità” dalla follia è una sfida quotidiana che si consuma dentro la mente di ognuno di noi. Ecco perché guardare il disagio mentale attraverso l’arte significa esplorare il nostro stesso abisso.

Cinema e teatro sono allora mappe indispensabili per orientarsi in questi territori. Entrambi, in più di un’occasione, si sono fatti custodi e narratori di questa realtà, traducendo in immagini, parole e gesti il caos interiore di chi vive in uno stato di disagio mentale. Attraverso la tensione emotiva e l’identificazione con i personaggi, la Settima Arte ci consente di attraversare il dolore, la paura e la confusione, trasformandoli in esperienza condivisa.

Il teatro, nel qui e ora che lo contraddistingue, si fa strumento di comprensione e di riflessione. Nei luoghi dove il disagio mentale è stato storicamente nascosto, come nel caso degli ex manicomi, assume un valore simbolico e perfino politico, diventa un rito collettivo di ascolto e di memoria. La scena si fa spazio di resistenza e gli spettacoli che nascono da queste esperienze non cercano solo di raccontare la malattia, ma anche di ridare dignità e una voce a chi vive ai margini.

Le storie che affrontano il disagio mentale ci riguardano, perché ci parlano della fragilità insita nella condizione umana, della nostra paura dell’ignoto e del bisogno di essere ascoltati e compresi. E ci permettono così di fare i conti con le nostre inquietudini.

Ospiti di Charlot, per riflettere sul confine che separa “normalità” e follia, il regista Rolando Colla il cui ultimo film Charlotte, una di noi, uscito anche nelle sale della Svizzera italiana, affronta proprio il tema del disagio mentale;  Rosita Volani, direttrice artistica del festival Da vicino nessuno è normale che da oltre vent’anni ha trasformato l’ex-ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano in un cantiere creativo; Cesare Secchi, psichiatra e coautore del saggio Misteri e passioni d’anime. La rappresentazione della follia nel cinema d’autore (ETS, 2025), un libro che attraversa il cinema d’autore leggendo la follia con gli strumenti della psicoanalisi e, infine, il regista Olmo Cerri che nel podcast La rivoluzione di Casvegno ha ripercorso la storia del Club 74 di Mendrisio raccogliendo le voci di chi ha vissuto la psichiatria da dentro. Voci che raccontano di elettroshock, silenzi, resistenze. Ma anche di rinascita e di cura.

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